Clio si rese conto di essere davanti ad una sorta di barriera.
Gli occhi azzurri di Guisgard erano enigmatici ed impenetrabili, mentre i suoi pensieri apparivano vaghi, sfuggenti, mutevoli, oscuri, inquieti alla bella psicologa.
Immagini si rincorrevano, si accavallavano e si confondevano, senza rivelare nulla di concreto, logico, riconoscibile.
Forse solo la figura del merlo, presente nella mente di Guisgard, sembrava essere l'unica cosa reale.
"Mi incuriosisce" disse lui "come appare convinta del mio essere vulnerabile alla sua terapia." Sorridente.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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