Clio guardò gli occhi azzurri di Guisgard.
Come se fossero l'orizzonte di un porto da cui salpare, il cielo oltre il crepuscolo da interrogare con le sue stelle, un sentiero da attraversare in una selva lussureggiante e misteriosa.
Quegli occhi erano come una porta, un passaggio.
Come la notte che si varca con i sogni per raggiungere poi l'alba.
Lei guardò intensamente quegli occhi e lui glielo lasciò fare.
Un cimitero...
Un'ombra solitaria che vagava...
Due occhi rossi...
Un patto...
Una vendetta...
L'odio e l'Amore...
Il merlo su una tomba...
Una Croce di granito...
Fu un attimo.
Poi tornò a guardare il volto di Guisgard che sorrideva enigmatico.