Sorrisi ad Elv chinandomi sul suo viso.
"Ti amo..." sussurrai, con un tenero bacio sulle sue labbra, che lasciarono le mie quando la mia mano roteò in aria e lui fu colto da quel magico sonno.
Presi un profondo respiro.
Un altro.
Osservai la gamba e cercai di capire come estrarli.
Erano in profondità, maledizione...
Comunque, dovevo tentare.
Così iniziai.
Uno dopo l'altro, sentendo le lacrime scorrere copiosamente quando quelli opponevano resistenza.
Povero tesoro mio...
Anche il mio viso era madido di sudore nel momento in cui mi accorgevo, con sollievo, di averli estratti tutti.
Ad un certo punto, però, mi ricordai che lo avevo guarito, una volta, con la magia.
Già, al viso, quando era andato a recuperare la chiave!
Tentar non nuoce
Avvicinai le mani alla sua gamba, vedendo formarsi sempre quella piccola sfera di calda luce benefica, che con mio sommo stupore fermò l'emorragia.
Strappai poi dei lembi dalla mia sottoveste e li avvolsi attorno alla sua gamba.
Infine, mi abbandonai ad un sospiro, la cui origine mi era sconosciuta, ma che risuonò liberatorio.
Allora presi Elv fra le braccia e lo strinsi a me, in attesa che l'effetto svanisse e lui riprendesse conoscenza.
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