Guardavo quelle lettere trascritte, ancora e ancora.
E niente, non trovavo niente.
Come se la mia mente non funzionasse, come se fosse bloccata.
Cominciavo a fremere, a scalpitare in quella situazione, a perdere la pazienza.
La gemma era sempre stata tutto ciò di cui mi importava, ma ora non più.
E lo capii in quel momento, in quel preciso momento mi resi conto che la mia mente non era lì.
No, non mi importava della gemma perché mi importava solo di lui.
Lui che era sparito, svanito nel nulla, senza che io sapessi niente.
Lui che poteva essere morto e la mia vita non avrebbe avuto più senso.
Lui che poteva essersene andato... no, sapevo che non lo avrebbe mai fatto, che non mi avrebbe mai abbandonato.
Dovunque fosse il mio amore, mi stava cercando, o era impossibilitato a raggiungermi.
Io dovevo riuscire a scappare, a trovarlo.
Dovevo tornare da lui, tutto il resto mi sembrava così inutile è insulso.
"Già forse avete ragione..." mormorai, tra me e me, fissando per l'ennesima volta le scritte sul foglio.
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