Episodio IV: Il codice segreto del Rosso
“Una nuova specie mi avrebbe benedetto come sua origine e creatore.; molti esseri eccellenti e felici avrebbero dovuta a me la loro esistenza.”
(Mary Shelley, Frankenstein, o il moderno Prometeo)
Elv rispose a quel dolce bacio di Cassandra, assaporandone piano le labbra.
E nel baciarla le sfiorò le bionde ciocche rosse che incorniciavano il bel viso di lei.
“Non temere, sei con me...” disse guardandola negli occhi verdi “... su, andiamo...” prendendole la mano.
Entrarono così in quella casa bianca e misteriosa.
In giro non sembrava esserci nessuno.
Era ormai sera e la penombra dominava lungo i sinistri corridoi.
I due giovani avanzarono, fino a trovarsi davanti a delle scale che scendevano.
“Forse conducono in cantina...” Elv, per poi imboccarle con Cassandra.
Alla fine delle scale giunsero davanti ad una porta.
Elv guardò Cassandra e poi provò ad aprirla.
Entrarono e si ritrovarono in uno strano laboratorio, pieno di strumenti strani, misteriosi, persino inquietanti e con diversi recipienti di vetro di varie forme e dimensioni.
In essi vegetavano, in strane soluzioni chimiche, viscere appartenuta a qualche animale.