Aprì il mio abito per scoprire i miei seni, poi si chinò ad assaporarli a lungo, facendomi gemere e accendendo come un fuoco dentro di me, lo stesso fuoco che avevo scorto nei suoi occhi mentre venivamo qui a casa e che adesso mi faceva impazzire.
Quella tortura finì, come finì lui di spogliarmi.
Sorrisi intenerita da quella frase che, benché l'avesse ripetuta ormai innumerevoli volte non riusciva mai a stancarmi.
Poi il suo gesto mi sorprese; chiusi gli occhi sentendo quel fresco e profumato velluto sulla mia pelle nuda, limitandomi a sospirare silenziosamente, come per non incrinare la perfezione di quel momento meraviglioso.
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