Il vestito scivolò via, e l'aria fresca della sera accarezzò la mia pelle, dolcemente, mentre tutto quello a cui riuscivo a pensare erano le sue mani su di me.
Mentre lo guardavo rivedevo i momenti appassionati nella sala del trono, quell'eccitazione, quelle sensazioni così forti, quel piacere travolgente, quell'intesa unica.
Lo guardavo e non riuscivo a pensare ad altro.
Eppure quel pensiero era una tortura.
Una tortura pensando a quello che era stato, un bisogno intenso e forte di quello che ancora doveva essere.
Era una droga, un'intensa e potente droga che mi impediva di pensare ad altro che non fosse lui, che non fosse averlo lì su quel letto.
Quella notte intensa e calda sembrava conoscere ogni battito del mio cuore, ogni sensazione.
Restai a guardarlo mentre si spogliava.
Più lo guardavo, più mi sembrava bello.
"Ah, ah.." lo fermai, alzando una mano, per poi scuotere la testa.
Allora con un gesto eloquente della mano gli feci notare che non aveva affatto finito di spogliarsi.
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