Il cielo sembrava diviso in due, come due mari dalle opposte correnti che si incontrano.
Una parte era lambita da uno spento Sole e solo appena frastagliato da alte nuvole lontane, mentre l'altra appariva invece cupa e grigia, quasi echeggiante per il prolungato sibilo del vento che batteva ovunque come un lamento.
I passi sul calpestio selvatico della brughiera erano incerti, agitati, affannati.
La contadinella tentava di risalire un lieve pendio affiancato da olmi rigogliosi e racchiuso da un declivio terragnolo, sul quale erano addossate delle nicchie su cui venivano raffigurate le Stazioni della Via Crucis.
La ragazza, proprio come Cristo, era caduta più volte in quella sua folle corsa, ferendosi e lacerandosi carne ed abiti.
Come Cristo si era rialzata, quasi mossa ormai solo dalla paura che animava le sue membra insanguinate.
Correva e si voltava indietro, sperando di distanziare e fuggire da quell'orrore.
Ancora come Cristo cadde.
Cercò sostegno sulla nicchia che raffigurava la seconda caduta del Redentore.
Le forze ora venivano meno, come la lucidità perduta ormai da tempo per lo spavento.
Un altro sforzo per rialzarsi, cercando conforto, forza e salvezza fissando le Sante Immagini del Calvario di Nostro Signore.
Ma le sue gambe cedettero e cadde pesantemente all'indietro, rotolando per qualche metro lungo il declivio laterale.
Finì tra i rovi, sanguinando ancora.
Ed udì ancora quel latrato.
Quel verso innaturale, quel grugnito spaventoso.
Ebbe la forza di voltarsi, ma il suo predatore, il suo assassino, era già su di lei.
Con ferocia scatenata ed odio primordiale la contadinella fu sbattuta sui massimi circostanti e sui tronchi degli alberi intorno.
Più e più volte, sollevandola da terra per almeno due metri.
Solo dopo ciò quel corpo ormai senza vita fu sbranato.
Proprio come era successo alle altre vittime.
Era la quarta vittima di quella che ormai tutti chiamavano la bestia delle Cinque Vie.
Di qualunque cosa si trattasse era ormai chiaro che di quelle terre ne fosse la padrona.
Intanto, a circa un miglio di distanza, Elv e Cassandra proseguivano la loro passeggiata nella rigogliosa brughiera, quando ad un tratto udirono un latrato lontano, seguito da un cupo ululato.
“Per Diana...” disse Elv stupito “... cos'era?”