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Vecchio 19-05-2017, 00.46.25   #574
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Faceva caldo.
La sala sembrava intrisa di un calore avvolgente, ossessivo, tanti i due corpi sudavano.
Sudavano perchè non smettevano di muoversi, l'uno contro l'altro.
Era una danza folle, estatica, quasi primordiale.
Aegos continuava a cavalcare la regina come se fosse la più indomita e selvaggia delle cavalle, col solo scopo di domarla, di farla gridare per quel piacere sfrenato.
E più vedeva la resistenza di lei, più aumentava la sua foga, il suo impeto, quasi imbizzarrendosi per quell'eccitante frustrazione.
La teneva stretta per le caviglie, con le gambe completamente divaricate, guardandola negli occhi e in tutta la sua meravigliosa nudità.
Elyse invece restava seduta sul suo trono, segno del suo potere assoluto, sussultando per quei colpi vigorosi che sembravano avere la forza e la foga per sbatterla ovunque.
Restava allora salda, aggrappata ai braccioli, resistendo al volersi abbandonare alle grida più belle e liberatorie.
Non voleva dargliela vinta.
Era la regina e non poteva arrendersi così, darsi per vinta davanti al suo cavaliere.
Lei, così conscia, così certa della sua bellezza e del desiderio peccaminoso che sapeva suscitare in ogni uomo non poteva inchinarsi così.
Neanche a quell'uomo così risoluto e forte, simile al più robusto e vigoroso degli stalloni selvatici.
Sperava così di fiaccarlo, di sfinirlo, di portare al limite la sua potenza, ma quel cavaliere sembrava avere una resistenza fuori dal comune.
Spinse ancora e la regina resistette.
Poi si fermò di colpo, col respiro irregolare.
La prese per mano con decisione, quasi fosse l'ultima delle schiave, come a farla alzare dal suo regale seggio.
“Ti voglio inginocchio...” disse lui “... di nuovo...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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