Elyse, sostenendo lo sguardo azzurro ed infuocato di lui, cominciò a scendere piano, con modo innocente, fino a restare inginocchio ai piedi del suo virile cavaliere.
Per un lungo istante lei lo guardò, percependo l'eccitazione folle sul volto di lui.
Un istante che ad Aegos parve infinito, insopportabile.
E lei comprese quello stato d'animo.
Lei, col suo bellissimo volto a pochissimi centimetri dal corpo eccitato di lui.
Lo sguardo del cavaliere sembrava implorarla, sembrava invocarla, mentre la sua eccitazione pareva quasi sfidare la bella sovrana.
Finalmente lei generosamente raggiunse quel corpo, facendo sua la prorompente virilità che così bene l'avventuriero metteva in mostra.
Allora fu un trionfo di giochi proibiti, arditi e di sospiri, di gemiti, di abbandono al piacere più folle.
La regina, come una schiava devota, ai piedi del suo cavaliere teneva i fili di quel gioco, facendolo toccare le vette più alte dell'estasi sessuale, ora con dolcezza, ora con passionale ed infaticabile devozione.
Era a suo agio nel condurre il suo amante all'estremo, animata ed eccitata dal godimento che lui esternava come stravolto da tutto ciò.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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