I loro sguardi si incrociarono a lungo, sostenendosi a vicenda.
Poi la cerimonia, le parole solenni di Elyse, la spada, il suo lieve sorriso, l'emozione, la sensualità del momento ed il volto attento di lui.
“Giuro solennemente” disse Aegos “di servire con lealtà ed onore questa corona, questa città e la mia regina...” sempre guardandola “... giuro solennemente che la mia spada sempre servirà Beltas e la sua sovrana... fino alla morte.”
Quella danza.
La regina come impazzita, folle, abbandonando ogni contegno, ogni controllo, travolta com'era dalla danza infaticabile a cui lui l'aveva obbligata.
La danza con cui la fiera regina era divenuta donna.
La sua donna.
Allora le grida di piacere.
Le unghie di lei sulla schiena di lui, aggrappandosi disperata per non essere stravolta dall'impeto del momento.
Da quel lungo piacere che la svuotò di ogni altra cosa, arrivando fino al suo cuore.
E gridò.
Gridò a lungo, in quegli appartamenti che ardevano di loro due.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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