Quei baci, quelle carezze, i sospiri della regina, mutati poi in lunghi gemiti.
La superba sovrana, la fredda monarca, la crudele donna ora nuda su di lui, alla sua mercé, ansimando ed abbandonandosi al piacere più vivo.
Allora lui la prese, la fece sua.
Con impeto, slancio, passione.
Stringeva le dita sulla bianca pelle di lei, tenendola nella morsa del suo corpo, quasi domata dalla sua foga.
Allora cominciò ad affondare il suo furore amoroso in lei, con fervore instancabile, con sconvolgente passionalità, abbandonandosi al piacere più folle.
E tale slancio era scandito, nutrito, sostenuto, animato dai gemiti di lei, dalle sue grida.
Tutto ciò si confondeva e perdeva in quella folle danza di corpi sudati, caldi, tesi, sussultanti, perduti, innamorati.
La voce di Elyse ed Aegos, destato dal suo meraviglioso ricordo, con gli fissi su di lei, si avvicinò al trono.
La guardò enigmatico, col suo azzurro penetrante, sicuro, ardente.
La guardò e poi si inginocchiò ai suoi piedi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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