Era un grigio albeggiare con l'aria intrisa di umidità tra i verdeggianti declivi coperti di muschio, le conche di dossi e fossati ammantati dal chiaroscuro del cielo cupo e coperto e gli alberi grotteschi e contorti di alberi secolari e muti.
Il gruppo di cercatori vagò a lungo tra i sinistri meandri della brughiera, fino a quando la muta dei cani cominciò ad abbaiare forte.
“Da quella parte...” disse Rodolfo ai suoi uomini.
Con loro vi erano anche Eeila e Jaime.
Raggiunsero così una bassa conca che l'alchimia della natura aveva trasformato in una vivida massa di verde, dove fecero l'orribile scoperta.
Il corpo della ragazza scomparsa era là, riverso sull'erba, con gli abiti completamente lacerati e le carni dilaniate.
Rodolfo si Segnò, per poi ordinare ai suoi uomini di raccogliere il cadavere per riportarlo al paese.
“Chi o cosa ha potuto fare questo?” Sconvolta Jaime.
“Un demonio...” mormorò Rodolfo “... solo un demonio scatenato... nessun animale conosciuto può infatti accanirsi con tanta forza e ferocia su una preda...”
Uno dei militari vomitò alla vista del corpo martoriato della povera ragazza.