Quel bacio infuocato catalizzò ogni mia energia.
Mi sembrava come se non avessi aspettato altro tutta la vita, come se non fossi vissuta che per quel momento, per quelle labbra sulle mie, che giocavano, cercavano, mentre le mie mani percorrevano fameliche il suo corpo, quasi volessi immaginarne i lineamenti, le fattezze.
Poi mi prese in braccio, e io mi aggrappai a lui, incredula.
Nessuno mi aveva mai preso in braccio, potevo sentire la sua forza, il suo ardore, il suo desiderio.
Lo guardavo come in un sogno.
Quando poi fummo sul divanetto, mi abbandonai ancora di più, baciandolo con più foga, vigore, ardore.
Ormai non mi bastava più immaginare, sognare quel corpo meraviglioso che gli abiti celavano a me, volevo sentirlo sotto le mie dita, volevo sentilo, assaporarlo, toccarlo.
Allora, presa da quell'ardore incontrollato, iniziai a spogliarlo, pezzo dopo pezzo, fino a liberare completamente il suo petto.
Allora mi fermai, restando estasiata e incredula davanti a quella visione che non rispecchiava nemmeno lontanamente la bellezza che potevo immaginare nelle mie notti solitarie.
Lo accarezzai, ancora e ancora, con sguardo appassionato, intenso, mentre il mio desiderio cresceva sempre di più.