Mi chiese di restare.
Sul serio mi aveva chiesto di restare?
Ancora una volta immaginai i battiti del mio ipotetico cuore scuotermi, come a voler uscire fuori dal petto.
Un po' titubante, avanzai fluttuando verso il letto e mi sdraiai accanto a lui, osservandolo.
"Solitamente, la gente non invita i fantasmi a far loro compagnia, specialmente durante le ore notturne..."
Mi accorsi dopo che la sua fronte ed il suo viso erano ancora madidi ed imperlati di sudore per l'agitazione degli incubi, così avvicinai la mano e col mio tocco impalpabile e gelido, detersi la sua pelle, donandogli, o almeno speravo, un po' di sollievo.
Sentivo il calore della vita che lo animava ed era una stranissima sensazione, diversamente da me, contraddistinta com'ero quasi dal gelo della morte.
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