Sentii dei rumori provenire dalla stanza, e mi accorsi in quel momento di essere rimasta più del dovuto a contemplare le stelle, mentre le mie efficienti soldatesse mi avevano già portato il prigioniero.
Entrai così nella stanza, a passo leggero e delicato, congedai le soldatesse con un cenno del capo, e solo allora spostai l'attenzione sul prigioniero, che se ne stava in piedi, con le mani legate dietro la schiena da pesanti catene.
Lo guardai tutto per un lungo istante, in silenzio, poi mi diressi verso la poltrona, e lasciai cadere la vestaglia, restando con la camicia rosso fuoco, di pura e leggera seta, con uno spacco pronunciato e una scollatura morbida e irregolare.
Gli davo le spalle, ma potevo controllare i suoi movimenti dallo specchi davanti a me.
Mi versai del vino, poi mi sistemai sul divanetto accanto al camino, stendendomi appena, appoggiata ad un bordo.
Lo guardavo in silenzio, sorseggiando il mio vino.
Poi, con un cenno della mano, o meglio, del calice che non avevo posato, gli indicai di sedersi su una poltroncina di fronte a me.
"Non hai detto il tuo nome, straniero..." guardandolo negli occhi "Anche voi avventurieri ne avete uno, immagino..." con un sorrisetto divertito.
"Trovo alquanto scocciante conversare con qualcuno senza nome.." portando il vino alle labbra "Ebbene?".