Disattivato
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Ascoltai quella descrizione come rapita, era affascinante persino il modo in cui parlava, guardavo la sua bocca che si muoveva, il suo sguardo nel mio, la sua voce così calda accarezzava l'aria.
Tanto che, quasi senza accorgermene, mi ritrovai a dover lasciar scivolare una gamba sull'altra, per poi accavallarle piano, con un movimento fluido, elegante, scoprendole appena, considerando che l'ampio abito aveva uno spacco pronunciato.
Senza staccare gli occhi da lui, un leggero, ma ormai ben codificato, cenno della mano, fece sì che qualcuno mi portasse immediatamente un bicchiere di vino.
Restai a guardarlo per un lungo istante, mentre quelle parole così poetiche mi continuavano a ronzare nella testa, una presenza piacevole, come una melodia.
"Sembra affascinante..." con un sorriso enigmatico, per poi portare il bicchiere alle labbra "Scommetto che in questa ricerca di avventura non vi sia mai capitato di mettervi nei guai, dico bene?" sarcastica.
Mentre assaporavo quel prezioso vino, mi resi conto che mi stava venendo proprio una bella idea.
Oh, sì, bellissima.
No, Ely, non quella, l'altra...
Nascosi un sorrisetto divertito a quell'intromissione così inaspettata.
Quella vocina nella mia testa sapeva essere una gran scocciatura, o incredibilmente perspicace, a seconda dei casi.
Però aveva ragione: l'altra idea era effettivamente geniale, sì, decisamente.
Mi alzai, e con passo lento e cadenzato scesi dagli scalini che mi separavano dalle persone nella stanza, si fece molto più vicino, sempre di più, ogni passo mi avvicinavo a loro, a lui.
E il mio sguardo non aveva mai lasciato il suo, quasi volesse leggergli dentro.
Dopo alcuni lunghi istanti, mi ritrovai davanti a lui, e lo scrutai ancora più attentamente, lo scrutai tutto, e dovetti usare tutto il mio autocontrollo per evitare di mostrare le sensazioni che provavo in quel momento davanti a lui, così vicina a lui.
"Bene, avventurieri.." con un sorriso sempre enigmatico e impenetrabile "Vi faremo sapere circa la vostra sorte..." sempre guardando lui.
Un altro lungo istante in cui mi concessi quel meraviglioso lusso di osservare l'azzurro intenso dei suoi occhi.
Dopotutto, quale lusso non mi concedevo, io?
"Portateli in cella.." dissi poi, con un cenno della mano, quasi infastidito.
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