Episodio II: La bestia della brughiera
“Ti risponda il Signore nel giorno dell’angoscia,
ti protegga il nome del Dio di Giacobbe.”
(Salmo 20)
La contadinella aveva imboccato una stradina laterale, risalendo poi lungo stretti sterrati profondamente scavati dalle piogge e dai secoli, tutti circondati da alte sponde su cui crescevano liberamente muschi e ciuffi di erbe selvatiche.
Aveva ormai raggiunto un vecchio ponte di granito sospeso su un canale che gorgogliava tra selci ed arbusti secchi, quando il sibilo del vento, dolce e profumato fino a quel momento, sembrò mutarsi in un fischio stridulo, lento e prolungato, quasi simile ad un lamento soffocato.
Angosciata da ciò la ragazza affrettò il passo, seguito dallo scodinzolio del suo cane.
Come poi a voler scacciare quella aga inquietudine, la giovane prese ad intonare una canzoncina rivolta proprio al suo piccolo compagno a quattro zampe.
Ma all'improvviso un latrato lontano che gelò il sangue della contadinella.
Il suo cagnolino prese ad abbaiare timidamente, per poi correre via.
Ed anche lei corse, dietro il suo cane su un irregolare sentiero di pietre e muschio.
Correva parallela al corso d'acqua che brillante scorreva tra il vento ed il Sole ancora alto del primo meriggio.
Poi di nuovo quel verso.
Era più vicino.
Ed era chiaro, nitido, feroce.
La ragazzina corse ancora più forte, con quanto fiato aveva in corpo.
Correva, correva.
Correva nella vasta brughiera battuta dal vento e dal nulla.
Correva, correva.
Il suo piede però ad un tratto inciampò, forse in un rovo, lacerandole la caviglia.
Allora ancora udì quel latrato.
I suoi occhi si fecero grandi, quasi bianchi per lo spavento, per l'orrore, per ciò che vide.
Cercò di alzarsi, ma scivolò nel corso d'acqua.
E lì fu raggiunta e sbranata.