Ero furiosa.
In quel momento ogni fibra del mio essere avrebbe voluto andare di persona nelle segrete e sfogare tutta la mia rabbia sull'orribile creatura che aveva pensato bene di rovinare la mia serata.
Sospirai, cercando di concentrarmi sugli abiti davanti a me, che si contendevano l'onore di essere indossati.
Ne scelsi uno rosso, una stoffa leggera costellata di gemme preziose a creare dei motivi di trasparenza, la lunga scollatura a v tagliava il mio petto, le maniche attillate disegnavano le braccia, e la gonna scendeva liscia ad accarezzare le mie gambe e accompagnare i miei movimenti.
"Possiamo andare!" sistemandomi i capelli, per poi lasciare i miei alloggi dirigendomi verso la grande sala da pranzo.