Cominciò ad accarezzarle i piedi, poi le caviglie, salendo lungo le gambe lisce e slanciate, arrivando dove Altea era più indifesa, sensibile e calda.
Allora un piacere folle, quasi disperato si impossessò di lei.
La bocca di lui, le sue labbra, la sua lingua e la sua fantasia erano al servizio della passione della giovane donna.
Ogni attimo quel piacere aumentava e con esso l'eccitazione e l'abbandono di lei a quell'uomo così audace, ma anche romantico.
Ardente e delicato, così lui appariva in quelle infinite carezze, in quei baci prolungati.
Poi si alzò, la guardò e con le labbra ancora intrise del sapore di lei raggiunse i suoi seni.
Li baciò, per poi succhiarli, quasi da essi traesse il dolce e vitale nettare dell'amore.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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