Più Gaynor gemeva, più gridava il suo nome, più Guisgard la possedeva con impeto, forza, infaticabile, insaziabile di quella prepotente passione.
A lungo restarono così, l'uno sull'altra, l'uno nell'altra, godendo e nutrendosi di quel piacere pulsante.
Lei sentiva il peso del corpo su di lei, il suo muoversi, il suo baciarla e leccarla ovunque.
I suoi seni andavano a fuoco, mentre il suo corpo sussultava e sudava di piacere.
“Oh, Gaynor...” disse lui più volte, gemendo follemente “... oh, tesoro mio...” instancabile nel possederla.
Ogni parola lasciata sui suoi seni caldi e turgidi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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