Icarius e Clio guardarono quella scena surreale, eppure inquietante.
“Credo” disse lui “che nessun uomo di questo secolo abbia mai visto una cosa del genere...”
Videro un altare in mezzo a quegli idoli infernali, su cui un uomo incappucciato pose un capretto che scalciava.
Estrasse dalla sua tunica un grosso coltello, brandendolo in un pentolone ardente.
Poi sgozzò l'animale, versandone il sangue in un foro dell'altare, dal quale arrivò a riempire una ciotola di bronzo.
Allora altri due individui, anch'essi incappucciati, portarono sull'altare un uomo che gridava e si dimenava.
Quello che aveva sgozzato il capretto lo fissò e quasi sembrò ipnotizzarlo, poiché smise di agitarsi.
Gli altri due lo sistemarono sull'altare.
L'uomo col coltello gridò alcune parole indecifrabili, per poi sventrare il malcapitato, estraendo dal suo bacino i genitali ancora caldi.
E tutti ripresero la loro cupa e sacrilega litania.