Ero immobile, col respiro corto, e il cuore che batteva a mille.
Sentivo l'adrenalina farsi strada in me, prendendo il posto della passione che fino a poco prima mi aveva dominata e sopraffatta.
Lei non c'era più.
Ma c'era mai stata?
Poi guardai la mia mano, e vidi la Gemma Rossa, il ciondolo di Athia.
Era reale, era maledettamente reale.
Un profondo senso di disgusto si impossessò di me.
Se non era ancora morta, lo sarebbe stata presto.
Quella era una promessa.
Allora corsi da Icarius, ancora steso a terra, privo di conoscenza.
"Ehi.." sussurrai accarezzando piano il suo volto "Ehi, tesoro, svegliati.." dolcemente, per poi baciarlo piano, su quel bellissimo viso addormentato.
Quel contatto però, non fu la migliore delle idee.
Infatti sentii il mio corpo ribellarsi, urlare la sua rabbia e la sua frustrazione.
Non mi ero mai sentita così, era terribile, incontrollabile e potente.
Sentivo il mio corpo fremere, ma un fremito diverso da poco prima.
Come se avesse voluto spaccare e distruggere il mondo intero.
E prima che me ne accorgessi, calde lacrime incontrollate rigarono il mio viso, lacrime di rabbia, di frustrazione, indipendenti dalla mia volontà.
Allora chiusi gli occhi, così forte da provare quasi dolore, e strinsi i pugni fino a far diventare bianche le nocche, sperando di contenere tutto quello.
Come se quel mare impetuoso si fosse trasformato in lava.
|