Quello sguardo che mi percorreva, che mi divorava.
Adoravo vederlo mutare, diventare rosso, predatore, appassionato.
Poi quel tono, così perentorio, deciso, da far tremare l'anima.
Mi alzai, ubbidiente, e mi inginocchiai accanto a lui.
Sentivo il cuore battere sempre più forte.
Era una sensazione così strana, così intensa, così unica e forte.
Essere in balia delle sue decisioni, del suo sguardo, della sua voce.
Restavo a guardarlo, a perdermi in quell'azzurro così intenso e forte.
Poi la mano sul mio seno, così abile, intensa, capace di farmi impazzire.
Lo sentivo, muoversi abile su di me, le sue mani che stuzzicavano i miei capezzoli ormai turgidi, finché il piacere non fu quasi doloroso.
Poi quella tortura finì, e per un istante respirai.
Ma non sapevo che tutto era appena iniziato.
Quel tocco virile e sicuro scese in me, fino a prendermi dove ero più fragile, più sensibile, più donna.
Mi prese e iniziò a giocare col mio fiore, petalo dopo petalo, mentre il piacere cresceva sempre in me.
Restavo immobile, mentre lui si godeva il mio corpo, e io cedevo, sempre di più.
Ero lì, inginocchiata accanto a lui, con le mani posate sulle gambe piegate, e lo guardavo, beandomi del suo sguardo appassionato mentre il mio si appannava ad ogni secondo che passava.
Il piacere in me cresceva, sempre di più, finché non riuscii a restare immobile.
Allora mi lasciai cadere in avanti, posando le mani davanti alle mie ginocchia, persa ormai in quel mare di piacere che mi sopraffava.
Ultima modifica di Clio : 19-03-2017 alle ore 01.10.30.
|