Guisgard accennò un sorriso e Gaynor vide il suo sguardo azzurro vagare poi su tutto il suo corpo, quasi come se quella scena fosse stata rubata da un vecchio romanzo d'avventure, dove un romantico ed affascinante mercante controllava la bellezza della sua schiava appena comprata.
Allora prese una rosa dal vaso che stava sul vicino tavolino in legno di sandalo, si alzò e si avvicinò a lei.
Girò intorno alla ragazza con lei che restava immobile e nuda a farsi guardare.
Allora cominciò a portare i petali di quella rosa sulla pelle della giovane donna.
Prima sulle spalle, poi lungo la schiena, disegnandole lenti brividi.
Arrivò sul fondo schiena, accarezzandola con quei petali in ogni punto.
Girò allora intorno ai fianchi e risalì fino ai seni, strofinando i petali della rosa come se fosse l'estroso pennello di un artista.
Sfiorò i capezzoli, già duri e sporgenti e nel farlo la guardava fisso negli occhi.
Adagiò nel giocare con la rosa sui seni, quasi testandone l'eccitazione.
Poi, lentamente, scese all'ingiù, portando il fiore che aveva in mano su quello che lei aveva fra le gambe.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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