Gwen , rassicurata dalla vicinanza di lui si addormentò...
Si svegliò di colpo e lui non c'era più.
Era però giorno e dalle tendine filtrava la luce del Sole.
Gwen si alzò stiracchiandosi, ma poi si accorse che la stanza era diversa.
Più grande e bella.
Avvertì una sorta di panico irrazionale.
Di profonda incertezza.
Ad un tratto sentì qualcosa, come una strana sensazione di non essere sola.
“Ciao, Gwen...” disse una voce.
La ragazza si voltò di scatto e vide quel volto.
Il volto del conte.
“Non sei più ospite al suo castello...” fissando i suoi occhi “... ma nel mio...” con un sorriso ambiguo.
Gwen si svegliò di scatto.
Era stato un sogno.
Lui era accanto a lei addormentato, tuttavia il ricordo di quel sogno, del volto del conte, non riusciva ad abbandonarla.