Il misterioso uomo mascherato non disse nulla a Gaynor.
Poi scosse il capo.
“Chi io sia non ha importanza adesso...” disse infine “... c'è qualcosa di molto più importante a cui pensare...” avvicinandosi al letto “... non bacia così frequentemente?” Fissandola con i suoi occhi azzurri. “Chissà...” vicinissimo a lei “... loro sono ovunque... ci osservano e ci parlano continuamente... non smettono mai di farlo... viviamo come cavie da laboratorio, come maiali che ingrassano per essere poi uccisi, come agnelli condotti al macello... le diranno molte bugie e lei finirà per crederci... io posso solo salvarla... altro, adesso, non è in mio potere fare...” lei vide quell'azzurro avvicinarsi ancora, ormai poteva quasi toccarlo.
Allora lui allungò la mano che raggiunse le lenzuola che l'avvolgevano.
Le strinse e poi le tirò giù, quasi senza che Gaynor se ne accorgesse.
Restò così nuda davanti a lui, davanti a quell'azzurro.
Le dita di lui allora si spostarono verso il seno nudo di lei.
Afferrarono la collanina che la ragazza aveva al collo e la strappò, aprendola in due.
“C'era un microchip...” mormorò “... nascosto dentro... per questo potevano rintracciarla e farle telefonate, mandarle biglietti...” gli occhi azzurri di lui scivolarono poi sui seni e sul corpo nudo di lei.
E Gaynor sentì quello sguardo su tutto il suo corpo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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