“Ha dunque” disse Guisgard a Gaynor “paura che la punga? Che questa freccia d'oro possa pungerla? Come...” sorridendo “... il pungiglione di uno scorpione?” Posò le due frecce nella faretra.
Si voltò di scatto, fissò i suoi occhi e la baciò.
La baciò con intensità, con foga, premendo le labbra contro quelle di lei, scivolando sulla sua bocca e contro la sua lingua.
Un bacio asfissiante, profondo, assoluto, che le tolse il fiato.
Un bacio che penetrò nella sua bocca e prese a succhiare la sua lingua, quasi in un caldo ed umido amplesso.
“Torniamo in sala ora...” sussurrò lui, dopo aver lasciato le labbra di lei.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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