Titanio, le frecce di Icarius erano di Titanio.
Sapevo che c'era sotto qualcosa, ne ero sicura.
Perché un semplice pittore avrebbe dovuto avere delle frecce in titanio nel suo costume di carnevale?
Qualcosa non quadrava, dovevo scoprirlo.
Ma i militari presero strattonarono Icarius, e lo ammanettarono.
La mia prima reazione fu di ucciderli tutti.
Lì, seduta stante.
Erano solo degli inutili umani che volevano fare del male all'unica creatura mortale di cui mi interessasse.
Dovevano morire, adesso.
Poi però, riflettei sul fatto che se uccidevo loro, poi avrei dovuto uccidere l'intero villaggio lì alla festa che mi avrebbe potuto riconoscere.
Avevo abbastanza munizioni?
Poi mi ricordai che potevo giocare d'astuzia.
Senza contare che volevo sapere che cosa stava succedendo.
Non potevamo scappare per sempre, e se anche li avessi uccisi, Icarius sarebbe sembrato ancora più colpevole.
Così, approfittando di quel disordine, attivai lo specchio riflettente, e in un attimo, ero invisibile.
Allora mi avvicinai a Icarius, e gli sfiorai il braccio, dolcemente.
"Fidati di me.." gli sussurrai all'orecchio "Non permetterò mai a nessuno di farti del male.." dolcemente.
Così lo seguii, come un angelo custode.
Dovunque sarebbe andato lui, lo avrei seguito.
Appena capito che cosa c'era sotto, lo avrei liberato.
E chiunque avesse provato a toccarlo, sarebbe morto seduta stante.
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