Icarius guardò Clio sorridendo, col l'espressione gaia sul viso.
Ma nei suoi occhi azzurri si poteva vedere il mare impetuoso generato dalla bellezza di lei, dal suo modo di parlare, di guardarlo, di toccarlo.
“Agli ordini, altezza.” Disse lui. “Stasera potrei essere il tuo cavalier servente, la tua guardia del corpo, mia regina.” Facendole l'occhiolino.
La prese per mano ed uscirono dalla stanza, raggiungendo il cortile, dove trovarono lo zio.
“Bei costumi!” Esclamò quello. “Vedo che pittore e modella hanno legato bene!” Ridendo.
“Già...” annuì Icarius.
Presero allora l'auto e percorsero le due miglia che dividevano il casale dal villaggio.
Vi giunsero e lo trovarono già in balia di luci, suoni, grida, risate e maschere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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