Non capivo più niente, non riuscivo a pensare, a respirare.
Tutto era concentrato in quel piacere così intenso, che a stento riuscivo a sopportare.
Quando i miei occhi incrociavano i suoi, ogni cosa mi sembrava più intensa, più eccitante.
Stavo bruciando, letteralmente bruciando, in quella meravigliosa tortura delle sue mani abili e implacabili.
Poi si chinò su di me, intrappolando di nuovo i miei seni con le sue labbra, giocandoci, assaporandoli, baciandoli, senza smettere di farmi fremere con le sue mani.
Allora davvero non capii più niente.
La testa cadde all'indietro, incapace di reggere, mentre tutto il mio corpo era in sua balia, e lui ci giocava, lo baciava, adorava e faceva vibrare come nessuno mai aveva fatto, e nessuno mai avrebbe più fatto.
Lui era l'unico padrone di quel corpo ormai, e io non desideravo altro che essere sua, completamente, totalmente, finché la mia esistenza non diventasse un tutt'uno con la sua.
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