La stanza era calda dei loro corpi, ardente dei loro gemiti e sognante per quella vaga penombra.
In un attimo Clio non fu più inginocchiata ai piedi di Icarius, ma fra le sue braccia.
E lui la baciò con impeto e passione, con la medesima foga con cui tutti i suoi muscoli avevano reagito a quell'infinito attimo di godimento che lei gli aveva regalato.
Un bacio caldo, appassionato ed umido, in cui le loro labbra e le loro lingue si intrecciarono in un gioco senza fine.
Il corpo nudo di lui contro quello seminudo della musa interstellare, coperto ormai solo da quei sandali d'oro e dell'abito stretto attorno ai fianchi.
Poi quelle parole, quella rivelazione.
"Anche io ti amo..." disse Icarius con la voce colma di passione "... non so spiegare come e perché... ma so di amarti anche io..." tornando a cercare le sue labbra accoglienti.
Il pittore allora cominciò a sfilare anche quello, il regale abito della regina, ma ad un tratto, quasi a destare i due da quel meraviglioso momento d'amore, il medaglione di lei cominciò a lampeggiare ed a suonare forte.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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