Quello sguardo che si posava ora su di me, ora sulla tela, era come capace di ipnotizzarmi, di catturarmi corpo e anima.
Mi sembrava quasi di vivere in un mondo parallelo, in un universo in cui tutto era concentrato in quella stanza, in quel momento, in quelle sensazioni.S
Solaria, la missione, la Supernova, Athia.. mi apparivano ora così lontani e distanti da farmi venire il sospetto che non fossero mai esistite.
Come se non avessi fatto altro nella vita che starmene lì a guardarlo mentre mi guardava a sua volta, immaginando che cosa stesse dipingendo, immaginando cosa stesse pensando mentre mi guardava, cosa provasse mentre il mio sguardo imprimeva nella mia mente ogni lineamento del suo viso, ogni screziatura di quell'intenso e meraviglioso azzurro racchiuso nei suoi occhi.
Poi quelle parole, che mi strapparono un lungo e spontaneo sorriso.
"Allora sono la donna più fortunata del mondo, Icarius.." dissi, con gli occhi luccicanti di felicità "Se anche solo la mia immagine riuscirà a raggiungere il tuo cuore.." mormorai, con il mio di cuore che iniziò a battere all'impazzata.
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