Lo guardai, da dietro la tazza, esitare.
Era adorabile.
Poi quella domanda, scoppiai a ridere.
"Non sono sempre così cattiva!" divertita "Posso sempre diventarlo, se vuoi..." con un sorriso divertito.
Aveva ragione, ero diversa.
Come se qualcosa di irrazionale fosse nato in me.
Poi mi sporsi verso di lui, chinandomi sul tavolino a prendere un biscotto, senza mai lasciare i suoi occhi.
"Chissà se mi trovi diversa in meglio o in peggio?" Con una voce più bassa e calda.
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