Altea si alzò e si sedette accanto a lui.
Erano vicini, ma sempre con quella penombra a dividerli in un certo senso, visto che il chiaroscuro continuava a celarlo, mentre lui aveva visto molto di lei.
“Sono Afragolignonese...” disse in un sussurro, col volto verso di lei “... per motivi di lavoro sono costretto a viaggiare molto, ma di tanto in tanto torno qui per brevi soggiorni...” la sua mano, all'improvviso, cercò quella di lei, sfiorandola con una dolce carezza, ma allo stesso tempo seducente.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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