A quelle parole di Dacey, il cavaliere sorrise piano, per poi guardare dal finestrino della carrozza.
"Come sono belle le città di notte..." disse fissando il profilo della capitale mentre l'ultimo tratto della notte si stagliava lungo l'orizzonte che già attendeva l'alba "... sono così silenziose, deserte, misteriose... fissandole tra le vaghe luci e le inquiete ombre è quasi possibile immaginare un mondo fantastico... le guglie che si confondono nel buio, i campanili che paiono raggiungere le stelle ed i palazzi che sembrano giganti addormentati... chi sono? Bella domanda... sono tante cose e non sono niente... sono un giovane che corre tra dolci colline ogni pomeriggio perché sa che la sua bella lo sta aspettando... sono un rinnegato dagli uomini ma amato dalla Sorte... sono un povero fuggiasco che trova il più straordinario dei tesori... sono un confessore ed un penitente... sono Ulisse che sogna Itaca ed un Lancillotto senza una Ginevra... ma sono anche Sinbad il marinaio in uno dei suoi infiniti viaggi, o magari un Aladino che strofina la sua lampada meravigliosa..." ridendo appena "... sono una maschera, amica mia... come lo siamo tutti..." guardandola "... domani compreremo dei gioielli... la vostra bellezza merita non solo sete preziose... altrimenti nessuno vi crederà più una principessa..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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