Riaprii gli occhi e trovai i suoi.
Quell'azzurro sfaccettato che era il più bello che avessi mai visto.
Restai così, con gli occhi intrecciati ai suoi per un lungo istante.
Poi quella stretta, intima, complice, segreta.
Mi illuminai.
Allora...
Sorrisi, un sorriso stavolta vero, mentre stringevo a mia volta la sua mano.
Risi piano a quelle parole di Cristiano, annuendo.
"Già peccato che il nostro Tafferouille sia un ubriacone piantagrane..." dissi, sorridendo.
E i suoi banali occhi marroni non erano nemmeno lontanamente paragonabili alla meraviglia azzurra in cui mi stavo specchiando, e i suoi baci finti non erano nemmeno degni di essere chiamati tali, figurarsi se reggevano il confronto con quello che andava oltre ogni mia capacità di comprensione.
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