Le prove cominciarono.
Cristiano, con in mano il copione, si avvicinò a Clio che stava seduta.
“Eccoti...” disse accigliato “... sono mesi che non mi scrivi, senza chiederti se fossi vivo o morto... io ad ogni stoccata pensavo a te... e tu invece qui... ho saputo... con quell'imbelle...” leggendo il copione che non lo convinceva affatto “... dovrei infilzare entrambi...”
“Orsù!” Entrando Lelandro in quella scena immaginaria. “Non puoi opporti all'amore! Ha scelto me! Il Destino ha voluto così, o forse il Cielo! Non certo gli uomini mortali!”
“Quante panzane poetiche, scimmiotti!” Cristiano senza leggere più.
“Ma che fa, inventa le battute?” Stupita Isolde.
“Che combina?” Perplesso Ozillonne.
“Battiti, se ami costei!” Infischiandosene Cristiano. “O credi che messer Amore si batterà per te? Perchè poi? Avanti, in guardia!”
Lelandro apparve sconcertato.
“Rapirò costei...” continuò Cristiano, per poi prendere Clio per una mano “... non è più mia, posso rubare il suo corpo, visto il cuore mi è negato.”
“Si, negato...” mormorò incerto Lelandro.
“Ha scelto te perchè il tuo viso è bello...” incalzò Cristiano “... ma la maschera che reco sul volto è simile a quella che copre il tuo cuore. Il mio è bellissimo invece e batte solo per Clio.” Cingendole i fianchi.
“La scena del duello!” Urlò Ozillonne.
Lelandro annuì ed estrasse una pistola, per poi fingere di freddare Cristiano.
“Oh... me meschino...” fingendosi ferito questi “... il cuore... colpito dove sono più forte... dove batte il mio impeto... dove ci sono tutti i miei sogni...” barcollando.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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