Piansi, piansi fino a non avere più forze, fino a sentirmi stremata, mentre nel mio silenzio giungevano le loro risate, che mi arrivavano come continue pugnalate, inferte senza pietà.
Sentivo gli occhi arrossati bruciare per le lacrime.
Forse, perché erano lacrime amare, di tristezza, di dolore.
Fossero state magari lacrime di gioia non avrebbero bruciato, anzi, sarebbero state come la brezza in una giornata troppo assolata.
Circondai le ginocchia con le braccia e nascosi il viso, quasi non riuscissi ad ammettere nemmeno a me stessa il grande errore che avevo commesso.

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