“Un tempo si...” disse Petrone a Clio, mentre gli altri imbandivano la grossa e rozza tavola del salone, una stanza spoglia e fatiscente “... ora però tutto è in rovina qui...” mestamente l'omone “... la lapide? E' la degna descrizione di questo posto.” Scuotendo il capo. “Il padrone? Eh, sarà in giro... questo luogo non da molte possibilità... viviamo alla giornata...”
“Siete messi così male?” Zordone.
“Già...” rispose Petrone “... basta guardarvi intorno...”
“Come fa il vostro padrone ha mantenervi?” Domandò Ozillonne.
“Dividiamo la sventure e l'apatia.” Mangiando Petrone.
“Beh, tu ora sei molto più fortunato di me, vecchio mio.” Ad un tratto una voce. “Visto la compagnia che ti circonda.” Era un giovane uomo dai capelli neri e gli occhi azzurri, vestito con abiti alquanto miseri.