Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 28-01-2019 01.03.06

La Pantera mise fuorigioco i due uomini mandati in casa a cercare i loro complici.
Fuori, visto quelli non tornavano, Settimius si spazientò ed entrò.
“Ehi...” disse “... dove siete finiti?” Chiamò.

Lady Gwen 28-01-2019 01.03.28

Quelle parole, poi vidi il suo viso di nuovo avvicinarsi e le sue labbra di nuovo sulle mie.
Mi incantenò in un bacio caldo e profondo, da cui non si poteva fuggire, ma il mio corpo si rifiutava di scappare.
Rimaneva lì, adeso al suo, mentre stringevo il suo volto fra le mani.
E non potevo fare a meno di riconoscere quel sapore solo suo.
Poi mi staccai da lui.
"Allora dimmi perché non lo ritrovo nei suoi occhi..." sussurrando quasi e osservando le sue iridi scure "Nelle sue parole..." sfiorandogli le labbra.

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Guisgard 28-01-2019 01.10.00

Quel bacio così caldo, intimo, avvolgente ed appagante unì le labbra di Gwen a quelle di Elv, mentre si assaporavano a vicenda.
“Perchè sei tu che mi guardi in modo diverso...” disse lui piano “... mi giudichi... non accetti ciò che sono e ciò che faccio... invece dovresti amarmi e basta... come ho fatto io senza giudicarti malgrado il tuo passato...” vicinissimo alle labbra di lei.

Lady Gwen 28-01-2019 01.19.23

Ascoltai e assorbii le sue parole.
Davvero lo avevo fatto?
Davvero erano così le cose?
Non lo avrei fatto se lui non si fosse rivolto a me come mai avrei immaginato.
Non ero ancora del tutto convinta, ma in questo momento avevo un disperato bisogno di crederlo.
Non sapendo cos'altro aggiungere, presi di nuovo il suo viso fra le mani avvicinandolo al mio e lo baciai di nuovo, sentendo la pietra fredda dell'arco sulla schiena lasciata scoperta dal vestito.

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Guisgard 28-01-2019 01.29.58

Si baciarono ancora.
Con trasporto, slancio, foga, passione, piacere.
Un bacio profondo, ardente, penetrante.
Gwen era in balia di quelle labbra così forti e calde, che sapevano farla sentire desiderata, amata, appagata, in una parola donna.
Si sentiva sua, stretta contro quella fredda pietra, mentre il corpo di Elv era così caldo, saldo.

Lady Gwen 28-01-2019 01.39.48

C'era passione, c'era puro piacere in quel bacio.
C'era tutto.
Gli unici baci che mi facevano sentire donna, amata, desiderata.
Baci appaganti, di quel godimento pieno e soddisfacente.
Ero stretta fra la pietra fredda e il suo corpo caldo, mentre mi aggrappavo alle sue spalle con tutta la forza che avevo.
Non sapevo cosa stesse succedendo in questo momento, cosa sarebbe successo dopo, sapevo solo che era ciò di cui avevo bisogno adesso

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Destresya 28-01-2019 01.40.22

Anche gli altri due erano morti, ormai.
La Pantera non faceva sconti a nessuno.
Tutto quello che volevo era attirare Settimius.
E ci riuscii.
Entrò per chiamare gli altri, e io sorrisi, nascosta nell'ombra.
Stavolta sarei stata molto più attenta.
Lo aggredii alle spalle, bloccandogli le mani dietro la schiena.
"Stavolta niente giochetti, professore..." gli sussurrai all'orecchio.
"Sono tutti morti, e lei, se non vuole fare la stessa fine, mi porterà dal suo capo. Sono stata chiara?".

Guisgard 28-01-2019 01.59.31

I suoi pensieri sembravano leggeri leggeri, come si sentiva lei ora, quasi come se tutto fosse sul punto di scivolare via con la pioggia che scendeva dal cielo.
E mentre quei pensieri correvano via, mille e più sensazioni li rincorrevano, con le labbra di Elv che avvampavano le sue, premendo contro la sua bocca ed assaporandola con vigore, rivoltandola, stravolgendola.
Gwen era in balia di quell'ardore, stretta contro la pietra nuda e fredda, col corpo di lui che premeva contro quello di lei.
Si baciarono ancora ed ancora, ricominciando ogni volta, sempre con più trasporto.
Tutto quell'idillio fu però interrotto dal rumore di un'auto che arrivava.
Da essa scesero alcuni uomini, uno dei quali basso e grasso, vestito di tutto punto.



“Chi...” disse Settimius preso di sorpresa dalla Pantera “... chi sei tu? Dove sono gli altri?” Bloccato contro il corpo di lei.

Destresya 28-01-2019 02.03.54

"Non mi ascolti quando parlo? I tuoi amici sono tutti morti... tu, se non vuoi fare la stessa fine farai il bravo e mi porterai dal tuo capo, senza fare scherzi col tuo profumo allucinogeni, chiaro?" Sottolineai quelle parole con uno strattone forte alle braccia che tenevo bloccate contro il mio corpo.
"Avanti, andiamo..." guidandolo verso l'auto.

Lady Gwen 28-01-2019 02.11.42

Era come se osservassi i miei pensieri da lontano.
Scivolavano via, trasportati dalla pioggia e inseguiti da quelle sensazioni meravigliose che stavo ritrovando.
Ogni volta ricominciavamo con più passione, con più trasporto, il tempo di riprendere fiato e di nuovo iniziava tutto.
Un vortice infinito, come una danza.
Sentivo il suo corpo premere forte contro il mio, schermandomi dalla brezza fresca della sera.
Poi, sentimmo arrivare una macchina da cui scesero due uomini.
"Credo che la cena stia per iniziare..." mormorai, per poi respirare a fondo per ritrovare il fiato e ricompormi.

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