Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 28-02-2012 16.14.34

Le giornate cominciavano ad allungarsi e l’aria, almeno dove giungeva il Sole, era gradevole.
La Primavera iniziava ad avvicinarsi e un fresco vento da Nord-Ovest si affacciava su Suessyon.
Talia ora stava meglio e la febbre era ormai scesa.
Non poteva ancora uscire, il maestro non le permetteva ancora di farlo, così la ragazza si contentava di stare alla finestra e cantare seguendo il cinguettio degli uccelli e il profumo dell’aria del mattino.
Ma ad un tratto udì un suono.
Era l’ocarina di Guisgard.
“E’ più facile sfidare draghi…” canticchiava il ragazzo “…o scoccare frecce contro il Sole… che salire le tue belle trecce... o seguire la tua voce quando canti…”
Lei rise e rispose cantando:
“E cercherai draghi nella foresta... e altre torri da scalare... o resterai sempre il mio Amico più sincero?”
“Ho veduto due bambini nel bosco...”cantando e arrampicandosi alla finestra lui “... erano mano nella mano… ma forse era troppo presto per abbandonarsi ad un sogno tutto loro…”
Lei rise.
“E quel sogno?” Domandò.
“Arriverà il tempo.” Rispose lui.
“Quando?”
“Magari quando un fiore che sta sbocciando” raggiungendo il davanzale della finestra lui “sarà fiorito…”
Lei allora colse un fiore da una delle piante sulla finestra e lo lasciò cadere sulle mani di lui.
Ma un soffio di vento lo portò via.
Guisgard cercò allora di prenderlo al volo ma perse l’equilibrio e cadde.
Talia lanciò un grido e si affacciò per guardare in giù.
Ma Guisgard riapparve di colpo proprio davanti a lei.
I due restarono l’uno davanti all’altra, in silenzio, per qualche istante.
Occhi negli occhi e i respiri che si confondevano.
“L’ho preso…” sussurrò poi lui, mostrando a lei quel fiore.

Talia, dopo quel ricordo sognato, aprì gli occhi lentamente.
Dopo un pò si guardò intorno.
Era in una casa di legno, con un camino acceso.
Era stesa su un letto e proprio in quel momento entrò una donna.
“Ben sveglia, milady!” Disse. “Come vi sentite?”
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Guisgard 28-02-2012 16.45.11

Cavaliere25 pensava come comportarsi in quella situazione, quando la fanciulla cominciò a piangere.
“La Fede…” piangendo “… tu non hai la Fede… i tuoi amici monaci? Li hai abbandonati… li hai traditi…” e cominciò a mutare voce, parlando poi come il monaco Jovinus “…. Cavaliere25… perché ci ha abbandonato? Perché non sei tornato indietro a cercarci? Volevi aiutarci a costruire una chiesa e invece la tua Fede è crollata come un castello di sabbia… e il nostro sangue ricadrà su di te…”

Talia 28-02-2012 16.52.36

Lentamente aprii gli occhi.
Nel mio cuore e nella mente erano ancora ben vive quelle immagini ed un leggero sorriso mi affiorò sulle labbra...
Buio.
Mi occorse qualche istante per rendermi conto di aver aperto gli occhi ma di non riuscire a vedere altro che buio... un buio strano, come non lo avevo mai visto... un buio attraversato da lampi di luce improvvisi e repentini...
Mi sollevai appena dal letto... c’era un camino acceso da qualche parte: lo sentivo scoppiettare e crepitare, ne avvertivo il calore e l’odore... un odore sottile e particolare che mi dette la sensazione di trovarmi in una stanza con pareti pavimento e soffitto di legno...
Sensazioni.
Sensazioni che mi sfioravano e che si imponevano alla mia mente come assolute certezze.
Sensazioni che resero la mera verità un po’ più lenta da essere assimilata...
Una verità che, tuttavia, presto si impose su tutti i miei pensieri: non ero al buio... io non vedevo più.

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44074)
proprio in quel momento entrò una donna.
“Ben sveglia, milady!” Disse. “Come vi sentite?”

Panico.
Avvertii la porta che si apriva e una voce di donna... non la riconobbi... e quella nera, cupa paura che si era impossessata di me mi impedì di soffermarmi a valutarla...
“Guisgard!” urlai d’istinto, con tutto il fiato che avevo in corpo, mentre una lacrima di terrore mi rigava la guancia “Guisgard! Aiuto!”

Guisgard 28-02-2012 17.09.04

A quelle grida di Talia, la donna si spaventò e corse a tranquillizzarla.
"State tranquilla, gli occhi si devono abituare!" Disse abbracciandola. "Siete caduta da cavallo! Vedrete che tutto si schiarirà a poco a poco! Ora rasserenatevi!" Prese una tazza di tisana calda che aveva portato, ma Talia era ancora traumatizzata e quasi la fece cadere in terra, tanta era la sua agitazione.
Le sue grida erano giunte fin nel cortile che precedeva la casa dei pastori.
E Guisgard era proprio nel cortile, con alcuni di quei pastori.
“Vedrete che la festa vi piacerà, messere.” Fece uno di quelli.
“A me interessa trovare un uomo…” mormorò lui.
“Che uomo cercate?” Chiese un altro di loro.
Ma proprio in quel momento il cavaliere si voltò di scatto verso la casa.
Un attimo dopo, lasciati i pastori, corse verso l’abitazione.
Entrò dentro e trovò Talia che gridava, con la donna incapace di farla calmare.
“Lasciatela!” Avvicinandosi lui al letto. “Ci sono io, Talia! Cosa succede? Sono qui, calmati!” E la strinse forte a sé.
Alzò allora gli occhi sulla donna e vide il suo volto impallidire.

Guisgard 28-02-2012 17.31.20

Isolde a quelle parole di Altea rise.
Rise forte.
“Mia cara sciocca sognatrice…” disse con astio “… questa città è segnata… tutti i suoi abitanti lo sono… un nemico formidabile si è mosso per cancellarla dalla faccia della terra… e nulla potrà fermarlo… quanto a voi e al bel capitano… non affezionatevi troppo… sir Kojo lo farà a pezzi domattina… anzi, vi consiglio di fargli passare una bella serata… sarà probabilmente l’ultima… ma se non lo farete voi, allora ci penserò io… è molto affascinante!” E rise di nuovo, per poi allontanarsi.
Poco dopo tornò Reas.
“Siete pronta, milady?” Sorridendo ad Altea. “Tylesia ci attende.”

Talia 28-02-2012 17.42.05

La voce della donna... le sue parole aumentarono solo il mio terrore... ero caduta da cavallo, aveva detto... ne avevo solo un vago ricordo...
Tentò di mettermi qualcosa tra le mani... ma tremavo tanto che tutto mi scivolò dalle mani...
Poi, d’un tratto, dei passi che conoscevo... ed una voce a me molto più che cara...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44079)
“Lasciatela!” Avvicinandosi lui al letto. “Ci sono io, Talia! Cosa succede? Sono qui, calmati!” E la strinse forte a sé.

Le sue braccia si strinsero intorno a me ed io lentamente tornai a respirare con regolarità... tremavo, però... tremavo tanto e non riuscivo a smettere, mentre le mie mani stringevano convulsamente la camicia sulle sue spalle.
Lentamente, quasi tentando di racimolare un po’ di coraggio sollevai gli occhi... ma c’era solo buio davanti a me, un buio che si infittiva sempre più... chiusi gli occhi, stringendoli con forza, poi tornai ad aprirli piano, carica di speranza... la speranza di poterlo vedere ancora... desideravo vederlo, desideravo vedere Guisgard più di qualsiasi altra cosa al mondo...
Ma ogni speranza fu presto mortificata e resa vana dall’evidenza.
Inspirai, quindi, forte per farmi coraggio... poi, delicatamente le mie mani si mossero... seguii le spalle di Guisgard, gli sfiorai il collo, i capelli ed infine gli carezzai le guance...
La sua espressione era seria... potevo sentirlo dal modo in cui serrava la mascella... ed avvertivo il suo sguardo sul mio viso.
“Guisgard...” mormorai “Io... Guisgard, io non vedo più! Non vedo niente!”

Guisgard 28-02-2012 18.31.30

La voce di Talia.
Le sue parole.
Le sue mani su di lui.
E poi il suo respiro prima irregolare, poi finalmente più calmo.
Ma quelle parole riecheggiavano nella mente di Guisgard.
Le sentiva ogni istante come ripetersi all’infinito.
E a quel puntò il mondo parve franargli sotto i piedi, con un sordo ed inesorabile dolore crescergli nel cuore.
La donna li fissava senza dire niente e un attimo dopo giunsero nella stanza i pastori che erano stati con Guisgard nel cortile fino a poco prima.
Guardavano la donna con occhi stravolti.
Questa allora li prese con sé e usciti dalla stanza raccontò loro ogni cosa.
Passarono alcuni istanti.
Istanti nei quali mille immagini, pensieri e ricordi attraversarono il cuore di Guisgard.
Ma lui doveva essere forte.
Forte per tutti e due.
“Talia…” sussurrò accarezzandole il capo “… è… è solo a causa della caduta… sono certo che è momentanea questa cosa…” allora scostò il capo e le accarezzò il volto “… andrà tutto bene… mi credi, vero? Non ti ho mai mentito e non comincerò ora… presto la luce tornerà ad illuminare i tuoi bellissimi occhi… e nel frattempo ci sarò io accanto a te… e ricorda, piccola… anche nell’oscurità più profonda e silenziosa, quando tenderai la mano troverai la mia ad afferrarla…” le baciò dolcemente la fronte e la fece stendere “… ora riposa tranquilla… io sarò qui a vegliare sui tuoi sogni…” e le tenne la mano fino a quando Talia non apparve un pò più calma.
I pastori, nel frattempo, avevano chiamato il medico del villaggio.
Questi visitò la ragazza e poi raggiunse tutti loro nell’altra stanza.
“Allora, dottore?” Impaziente Guisgard.
“La cecità è stata causata dal forte colpo…” spiegò il medico “… ha battuto la testa e questo ha provocato la perdita della vista…”
“Ma guarirà?” Domandò Guisgard.
“Credo sia temporanea la cosa…” spiegò il dottore “… ma non possiamo dire quanto tempo ci vorrà… potrebbe essere questione di giorni, forse settimane… ma anche mesi… o anni… mi spiace…”
La donna scoppiò in lacrime e i pastori si rammaricarono.
“Che disgrazia…” in lacrime la donna “… come è potuto succedere?”
“Il cavallo…” mormorò uno dei pastori “… si è imbizzarrito all’improvviso…”
Guisgard invece restò in silenzio.
Rabbia e disperazione si susseguivano in lui.
Poi, in un impeto incontrollato, afferrò la sua spada e corse verso le scuderie.

Talia 28-02-2012 19.17.21

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44082)
“Talia…” sussurrò accarezzandole il capo “… è… è solo a causa della caduta… sono certo che è momentanea questa cosa…” allora scostò il capo e le accarezzò il volto “… andrà tutto bene… mi credi, vero? Non ti ho mai mentito e non comincerò ora… presto la luce tornerà ad illuminare i tuoi bellissimi occhi… e nel frattempo ci sarò io accanto a te… e ricorda, piccola… anche nell’oscurità più profonda e silenziosa, quando tenderai la mano troverai la mia ad afferrarla…” le baciò dolcemente la fronte e la fece stendere “… ora riposa tranquilla… io sarò qui a vegliare sui tuoi sogni…” e le tenne la mano fino a quando Talia non apparve un pò più calma.

Chiusi gli occhi e, cullata dalla sua voce, mi distesi di nuovo sul letto...
Mille pensieri si agitavano nulla mia mente, pensieri di ogni tipo: ricordi, frammenti di sogni lontani... colori e luci... mille e più immagini che forse non avrei più potuto vedere...
Però la mano di Guisgard stringeva la mia e questo mi dava pace, sicurezza, tranquillità.
Passò qualche momento in cui vagai tra il sonno e la vaglia... poi, ad un tratto, la porta si aprì di nuovo ed entrò un uomo... disse di essere un dottore...

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 44082)
I pastori, nel frattempo, avevano chiamato il medico del villaggio.
Questi visitò la ragazza e poi raggiunse tutti loro nell’altra stanza.

Per qualche momento rimasi immobile dove mi trovavo, allungando le orecchie per sentire ciò che avveniva nell’altra stanza... la porta però era chiusa e tutto ciò che riuscivo a cogliere era il crepitare del camino alla mia sinistra...
Sospirai quindi e mi alzai, avvolgendomi le spalle con una coperta di lana che avevo trovato al tatto sul letto.
Mi misi in piedi, dunque... dapprima in modo un po’ incerto poi, facendomi via via sempre più sicura, iniziai a muovere i primi passi. Con una mano tenevo la coperta stretta, mentre l’altra era tesa avanti a sondare lo spazio... inciampai in una sedia e per poco non caddi, ma mi ripresi in tempo, la spostai e continuai a procedere... raggiunsi un muro, era ruvido ma caldo... lo seguii con la mano, finché le mie dita non riconobbero una porta... cercai dunque la maniglia e la aprii...
Riconoscere da dove giungevano le voci fu più complicato... ma infine, lentamente, riuscii a trovare l’apertura di un’altra porta... sempre tastando con la mano lo stipite, la varcai appena...
C’erano persone in quella stanza, uomini ed almeno una donna... riconobbi la voce di colei che mi aveva curata al mio risveglio...
“Guisgard...” mormorai allora “Cosa succede? Che dice il dottore?”
Un momento di silenzio seguì le mie parole... avvertii una vaga sorpresa aleggiarmi intorno...
Ma non era ciò che mi interessava...
Mi concentrai meglio...
“Non è qui!” conclusi infine “Guisgard non è qui, vero? Dov’è andato?”

Guisgard 28-02-2012 20.03.00

La donna andò incontro a Talia.
“Non dovevate alzarvi, milady…” disse “… potevate cadere… venite, vi riaccompagno nell’altra stanza, dovete riposare…”
Nel frattempo, Guisgard era giunto nelle scuderie.
Ansimava per la rabbia e stringeva in mano la spada.
Luthien lo fissava ignara delle intenzioni del cavaliere.
Lui estrasse la spada e la impugnò a due mani.
Fissò la cavalla e avvicinò al collo dell’animale la lama.
Ma proprio in quel momento lo sguardo finì sulla sella, appesa poco distante, dalla quale scendeva un drappo di colore rosa.
In quel momento l’immagine di Talia in sella a Luthien gli ritornò alla mente.
Non poteva uccidere la cavalla.
Sarebbe stato un altro dispiacere per lei.
Lasciò cadere a terra la spada e pianse amaramente.
In quel momento arrivò uno dei pastori.
Gli poggiò una mano sul capo e raccolse la spada.
“E’ stata una disgrazia, messere…” mormorò “… la cavalla è un magnifico animale… sarebbe un peccato abbatterla…”
Guisgard prese la spada e la conficcò nelle robuste travi della scuderia, per poi uscire ed allontanarsi.
Camminò per un pò, fino a raggiungere la fine del villaggio.
Era in balia dei suoi sensi di colpa.
Prima il maestro, poi Talia, pensava.
Non era stato capace di difendere le persone per lui più importanti.
Alzò il capo, come a cercare conforto nel vento e vide qualcosa.
Una vecchia chiesa poco più avanti.
Ad un tratto sentì dei canti.
“Sono gli officianti.” Disse qualcuno.
Guisgard si voltò e vide una vecchia.
“Sono gli officianti per il Ludus che aprirà la Festa delle Candele…” continuò la vecchia “… e poi per voi giovani ci sarà la Tenzone tra l’Inverno e la Primavera, per scegliere la reginetta del villaggio.”
“Che chiesa è quella laggiù?” Domandò Guisgard.
“E’ la vecchia Chiesa della Vergine del Pozzo…” rispose la vecchia “… apre solo una volta l’anno… a Pentecoste…”

Daniel 28-02-2012 21.34.05

Presi la chiave con cura e la misi in tasca.. Poi guardai Nigros per qualche istante.. In lui riconoscevo una figura paterna.. Prima di andare via gli dissi..
<<Prega per me..>> Corsi di nuovo giù per le scale.. Ritornai alla sala.. I cavalieri non c'erano dovevano essere andati via.. Entrai di soppiatto passando di lato attraverso le navate e dietro le colonne.. Arrivai alla mela.. La sua lucentezza mi abbagliava.. Vidi che potevo toccare la mela e non sentirla sotto le dita come se fosse fatta di aria.. Con delicatezza scambiai le due chiavi e corsi via... Corsiper i corridoi del palazzo quando sentii delle voci e mi chiusi in un ripostiglio delle scope.. Erano solo delle guardie.. Ma ad un certo punto la chiave iniziò a vibrare ed emanare magia pura ed io avvertii che stava arrivando un'altra visione..


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