Camelot, la patria della cavalleria

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Altea 02-03-2012 19.33.41

Elisabeth parlava trafelata...l'incendio, il mio sogno premonitore, Tylesia in fiamme..il duello e poi quella frase "vi amo Reas"..rimasi un pò stupita ma sorrisi nascondendo il viso, che stava succedendo alla mia cara amica? Ma era bello vederla cosi..innamorata...lei era felice. Lentamente, li lasciai soli, volevo che vivessero quel momento soli, non volevo rovinare quell'attimo cosi splendente. Cosi iniziai ad aggirarmi sola per la Cattedrale, molta gente si rivolgeva ai Santi, alla bellissima Regina e a Dio per cercar conforto...e Dio è buono verso i suoi Figli ed ero certa avrebbe protetto Tylesia.

Guisgard 02-03-2012 19.35.33

Reas restò a fissare Elisabeth per qualche istante.
“Inventereste di tutto, vero?” Con lo sguardo duro. “Pur di non farmi partecipare a quel duello, non è così?” Scosse il capo. “E’ da tanto tempo che volevo sistemare questa faccenda! Sono stanco dei soprusi di sir Kojo e dei suoi cavalieri! Gli darò ciò che merita! Ora, perdonatemi, ma vi ricondurrò al palazzo… è tardi e domani all’alba mi attende il duello…” aggiunse guardando Elisabeth e poi cercando con lo sguardo Altea.
Ma proprio in quel momento degli uomini entrarono nella cattedrale: erano i soldati della guardia reale.
“Signore, è tardi e dovete tornare al palazzo.” Disse uno di loro. “Domani vi attende il duello con sir Kojo.”
“Si, stavamo appunto per tornare al palazzo.” Annuendo Reas.

Altea 02-03-2012 19.43.07

Ad un tratto senza tante remore le porte della cattedrale si aprirono, io guardavo da lontano Reas ed Elisabeth ma non vedevo affetto nel volto di Reas, nè amore...speravo che la cara Elisabeth non avesse preso un abbaglio..a volte..l'Amore è ingannatore.
Vidi lo sguardo di Reas verso di me e capii che voleva tornassi vicino loro, le guardie ci dissero di tornare al castello...per il duello che presto sarebbe avvenuto. Non c'era modo di fermarlo..non dissi nulla, volevo che Elisabeth gli salvasse la vita, e cosi mi apprestavo a tornare in quella gabbia dorata solo dopo pochi minuti di libertà, ma molto preziosi..

Guisgard 02-03-2012 19.45.34

I colori e poi i suoni, i canti, le risa e le voci che si accalcavano.
In un attimo il villaggio divenne in festa.
Ovunque c’erano coppie che danzavano, tavoli imbanditi delle bontà culinarie del posto, cantori che motteggiavano e numerosi sguardi di ragazze innamorate.
“Mi raccomando, fate attenzione, messere!” Si raccomandò la donna.
Guisgard annuì e poi con Talia si mischiò alla folla.
“Visto?” Sorridendo alla ragazza. “Siamo venuti fin qui per trovarti una mamma!”
Fu così celebrata la Messa e poi avvenne la rappresentazione del Ludus, chiamato anche Dramma Sacro.
Dopo queste funzioni religiose molto sentite, si cominciò a preparare il tutto per la tenzone.
Così, mascherati, apparvero due pastori: uno impersonava l’Inverno, l’altro la Primavera.
E così cominciarono:

PRIMAVERA: “Giungi o cuculo e scaccia via il freddo e il gelo!”
INVERNO: “Ti inganni, poiché il cuculo porta siccità e carestia!”
PRIMAVERA: “Il cuculo canta gioioso all’aria nuova!”
INVERNO: “Il cuculo compare quando le scorte sono terminate e la terra non da ancora frutti!”
PRIMAVERA: “Non solo il cuculo, ma tutto si desta al caldo Sole e al giorno lungo!”
INVERNO: “Lavorare, ecco cosa! Ma invece nel mio regno ci si riposa al caldo fuoco e non si lavora! Saranno le nuove stagioni a servirmi con i loro raccolti!”
PRIMAVERA: “Non un signore, ma un tiranno che affama e spaventa! Questo è l’Inverno!”

A questo punto compaiono Palemone e Dafny che sentenziarono:
“Arretra duro Inverno e invece avanza dolce Primavera! Fioriscano i teneri germogli e rivestano di profumo e colori la terra che, fecondata dal nuovo Sole, ridesti gioia nei puri cuori!”
E sancita la vittoria della Primavera, il villaggio esultò e si abbandonò alla gioia della festa.
“Posso avere l’onore di ballare con voi, milady?” Domandò Guisgard a Talia e mostrando un vistoso inchino. “Ed anche la gioia di prendere il vostro strascico?”
La musica cominciò e tutti ballarono.
L’imbrunire era giunto e con esso la sera.
Le luci del villaggio rendevano come incantato quel luogo e tutti si divertivano e sognavano.
Alla fine del ballo Guisgard portò Talia presso i tavoli imbanditi per assaggiare alcune delle leccornie della festa.
Appoggiato al parapetto del piccolo ponte che scavalcava il canale, vi era un cantastorie.
“Eh, quanti sospiri!” Ridendo.
“Cosa dite, amico mio…” fissandolo Guisgard “… c’è una ragazza più bella di lei a questa festa?”
“Io non ne vedo, messere!” Sorridendo il cantore. “Parteciperà alla gara per la Principessa?”
“Certo!” Annuì Guisgard. “Anzi, avrebbe dovuto impersonare la primavera! Non siete d’accordo?”
“Certo!”
“Sentito, gioia?” Rivolgendosi Guisgard a Talia. “E lui se ne intende, vero?”
“Naturale!” Esclamò il cantore. “Conosco i versi più belli che parlano delle eroine più famose! E sapete da cosa si nota un’eroina? Dagli occhi! Perché non vi voltate a fissarmi, milady? Mi ritenete così brutto?”
Guisgard lo fisso e scosse il capo.
Il cantastorie comprese e chinò il capo.
“E ditemi, amico mio…” fece Guisgard “… a quale eroe ed eroina volete paragonarci?”
“Ah, sicuramente ad Orfeo ed Euridice!” Strimpellando la sua lira il cantore. “Visto che non vi lasciate mai la mano!”
Guisgard sorrise.
In quel momento una voce zittì tutto e tutti, annunciando l’inizio della gara per scegliere la Principessa della Nuova Stagione.

Daniel 02-03-2012 20.44.05

Mi avvicinai con calma al sarcofago.. Il lucchetto era pieno di graffi segno delle diverse forzatre avvenute nei secoli.. Presi la chiave la inserii nel lucchetto e girai.. Scattò un meccanismo pieno di ingranaggi che fece aprire il sarcofago e una luce abbagliante offfuscò la vista e tutto l'interno della stanza..

elisabeth 02-03-2012 21.14.05

I suoi occhi divennero di ghiaccio il suo volto assunse un'espressione di di grande indignazione......ero confusa, mio Dio pensai......il mio sentimento ha ferito il suo amor propio...poi vidi i suoi occhi cercare Altea e li' compresi forse che chi era di troppo ero io......" Nessuno mi ha mai insultata come avete fatto voi oggi......non vi avrei mai dichiarato il mio Amore solo per evitarvi un duello, ho perso molto di piu' che l' amore di un uomo.....la vostra testardaggine vi portera' a rischiare la vostra vita, se non volete ascoltare me fatelo almeno per Altea...."....soldati vennero a chiamarlo, e lui ando' via, la Chiesa era grande, il gelo che mi entro' nelle vene....mi rese l'animo di ghiaccio, sentii i pensieri di Altea, si aspettava che lo salvassi......l'avrei fatto.....perche' infondo quando si ama non ci si deve aspettare nulla, queste sono le regole che governano l'universo...l'amore e' amore a prescindere da ogni cosa......uscii dalla Chiesa correndo cosi' come vi ero entrata.......Kojo se avessi fermato lui......avrei evitato che succedesse il peggio.....andai cosi' negli alloggi dove avrebbe riposato Kojo.........lo avrei atteso, infondo per chi si sentiva gia' un vincitore il premio era gia' cosa certa.........

Altea 02-03-2012 21.49.14

Fissavo Elisabeth, il suo sguardo scosso, leggevo lacrime trattenute e lo sguardo serafico di Reas...eppure mi sembrava un uomo di nobili sentimenti, ricordai quella notte quando li vidi nel parco del palazzo, e poi durante la cerimonia in nostro onore, Elisabeth era bella e raggiante vicino lui..poi un impeto della mia cara amica...ella come arrivò, corse via, e sparì nel nulla, forse piangendo calde lacrime. Camminavo in silenzio, quando uscimmo dalla cattedrale, per non profanare quel luogo, decisi di affrontarlo "Sir Reas, lady Elisabeth vi ha dichiarato il suo amore...proprio col cuore in mano. E' raro che una dama dica a un cavaliere che lo ami, solitamente è il contrario, e io pensavo voi foste innamorato di lei. Io penso l'abbiate ferita e che forse dobbiate delle scuse..la lasciate fuggire cosi? Oh no...un cavaliere sarebbe accorso subito dietro la sua dama per cercare di rimediare, per rassicurarla...del suo Amore. E se proprio non vi fosse Amore avrebbe cercato di rincuorarla. Siete freddo o è solo colpa dei pensieri del duello?" lo guardai, pensai all'Amore, fino ad ora non avevo mai amato veramente nessuno e dopo ciò che avevo visto, l'orgoglio ferito di una dama innamorata ero più convinta a chiudere il mio cuore...proprio come quel cancello dorato con un chiavistello di diamante che nessuno e niente può scalfire...solo un diamante uguale ad esso.

Parsifal25 03-03-2012 01.54.42

L'albeggiare si avvicinava.... le ricerche non portatrono alcun risultato..... le interrompemmo e decidemmo di attendere le prime luci del nuovo sole.

Il monaco che avevamo salvato, ci raccontò la storia di quel terribile naufragio....andavo sempre più convincendomi che non avremmo più rivisto il fratello di Jovinus, fissaì quelle acque e dissi:

"Chissà, quante anime sono state inghiottite da quella corrente?". Mentre pensavo a ciò, un rintocco di campane scosse quel silenzio.... Avid si spaventò e chiese come mai si sentissero delle campane. La situazione mi insospettì e poco dopo decisi di andare in avanscoperta.

Guisgard 03-03-2012 13.17.00

Reas restò a fissare Elisabeth per alcuni istanti.
I suoi occhi scuri riuscirono quasi a penetrare quelli di lei.
E allora, per un attimo infinitesimale, la maga dei boschi vide una luce, intensa e pulsante, sfrecciare tra lei e il capitano della guardia.
“Si può amare qualcuno senza nemmeno conoscerlo?” Domandò alla donna. “No, non si può… nulla sfugge al raziocinio, nemmeno l’amore… comprendo ciò che avete fatto e ve ne sono grato, milady… avete mentito per farmi evitare quel duello… ma ora devo andare…” e con un inchino si congedò da lei e da Altea.
Tuttavia Altea lo raggiunse e gli parlò.
“Non sono freddo, milady…” disse Reas “… ma solo lucido e realista… ciò che penso è ciò che ho detto nella cattedrale… credete che il mio cuore sia freddo? No, è solo attento a non cadere nelle illusioni… a causa di quelle, le illusioni, Tylesia è stata sottosposta al caos… ora perdonatemi, ma devo andare…” fissò la ragazza ancora per un istante e poi andò via con i suoi uomini.



Nel frattempo Elisabeth aveva raggiunto gli alloggi di Kojo.
Le si avvicinò subito un servitore del cavaliere.
“Posso esservi d’aiuto, milady?” Domandò alla maga.

Guisgard 03-03-2012 13.26.50

Parsival mostrò l’intenzione di seguire il rintocco di quelle campane, ma subito Redentos lo chiamò:
“Aspetta, Parsifal… meglio andare tutti insieme… questi luoghi sono per noi sconosciuti ed essere prudetenti non fa mai male.”
Così, tutti insieme, si incamminarono nella selva.
Il cielo era coperto e l’aria era tornata ad essere fredda.
Tutto appariva come incantato, avvolto da un mistico silenzio.
Anche il vento taceva.
“Sembra abbia smesso di suonare quella campana…” mormorò Avid il nano “… come faremo ora a trovare il luogo in cui veniva suonata?”
Ma proprio in quel momento, si udì una voce all’improvviso.
“Redentos, amore mio…” echeggiò nell’aria “… non fermarti, vita mia… non smettere mai di cercarmi, anima mia…”
“Calunda!” Gridò Redentos. “Calunda, dove sei?” Si voltò poi verso i suoi compagni. “Avete udito anche voi, vero? Avete sentito quella voce?”
“Si, milord!” Annuì il nano.
“Era chiara e reale!” Intervenne Jovinus. “E proveniva da quella parte!” Indicò il monaco.
Allora la nobile compagnia si lanciò verso quella direzione.
Poco dopo giunsero in una piccola radura, dove sorgeva una cappellina.
Davanti a questa un uomo stava scolpendo un bassorilievo.


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