Camelot, la patria della cavalleria

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lady rainbow 03-05-2010 16.14.25

canti e musica medioevali...
 
Essendo una grande appassionata di musica,di tutta la musica ho pensato di dedicare un pò del mio tempo (veramente poco in questo periodo..ahimè) a questo argomento,dedicando spazio sia ai canti sacri che a quelli profani....

MUSICA PROFANA.
La musica è sempre stata presente in tutte le attività dell’uomo. Feste, banchetti, spettacoli teatrali, cerimonie profane o sacre, preghiere, danze, sono sempre state accompagnate dal canto e dal suono degli strumenti musicali. Nei primi secoli del medioevo artisti ambulanti giravano nelle piazze dei paesi per offrire alla gente del luogo i loro spettacoli. Questi artisti, chiamati “giullari” o “menestrelli”, erano ben accolti anche nei castelli dove venivano invitati per allietare le feste di corte. Erano cantori, abili suonatori, danzatori, acrobati e buffoni. Spesso provenivano da luoghi lontani ed erano a conoscenza di avvenimenti che potevano suscitare curiosità ed interesse. In un mondo privo ancora di mezzi di informazione essi costituivano un’insostituibile fonte di notizie e, in un certo senso, anche di cultura.
Per le loro musiche utilizzavano vari tipi di strumenti musicali, molti dei quali sono gli antenati degli strumenti attuali. Fino all’anno Mille la musica profana (cioè la musica non destinata alle cerimonie religiose) era per lo più affidata a questi artisti vagabondi. Le loro canzoni erano basate su semplici melodie ripetute e narravano storie di eroi e condottieri:
Carlo Magno e i suoi paladini contro gli infedeli Saraceni
Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda
Le spedizioni dei Crociati in Terra Santa
Le melodie di queste canzoni erano spesso improvvisate sul momento, quindi nessuno si preoccupava di scriverle. Per questo motivo esse non sono giunte fino a noi.Attorno all’anno Mille,però, si assiste ad un generale risveglio di civiltà. La vita esce dal mondo chiuso del feudo e anima le città che diventano centri di produzioni e di commercio. L’arte e la cultura trovano nuove vie di sviluppo.
Nella Francia del Sud (in Provenza) a partire dal XII secolo nasce una nuova figura di poetamusicista,il trovatore. I trovatori erano per lo più di origine nobile e amavano dilettarsi nella poesia e nella musica componendo versi e a volte anche la melodia sulla quale cantarli. Essi frequentavano le corti aristocratiche dedicando la loro arte soprattutto alle signore. Alla nobile dama il trovatore si dichiarava fedele servo: l’amore devoto e un po’astratto era infatti l’argomento principale delle sue canzoni.
Egli si esprimeva nella lingua d’Oc, una lingua romanza (derivata dal latino) ancora oggi in uso presso le popolazioni occitane.I menestrelli ,invece, andavano narrando per contrade evillaggi storie leggendarie, evocando con il canto un mondo favoloso caro alla fantasia popolare.
Il primo trovatore di cui si ha notizia è Guglielmo di Aquitania, vissuto dal 1071 al 1127
Fra i trovatori di cui ci resta qualche esempio musicale ricordiamo: Raimbaut de Vaqueiras e Bernart De Ventadour.

MUSICA STRUMENTALE
La musica strumentale ha origini ancora oscure: Sembra che all’inizio gli strumenti fossero usati per sostituire o raddoppiare le voci. In seguito si cominciò a scrivere
brani solo per strumenti. Una delle forme più antiche di musica per strumenti è

l’estampie
, che risale al XIII secolo. Il nome pare che derivi dal provenzale “estampida”: poesia che veniva cantata con un accompagnamento strumentale. Una

delle estampie più famose è “Il lamento di Tristano”, di autore ignoto.

Non sappiamo esattamente con quali strumenti venissero eseguite queste musiche: probabilmente venivano suonate utilizzando strumenti diversi a

seconda delle occasioni.







LE DANZE

Alla musica si accompagnava la danza che costituiva uno dei divertimenti preferiti nel medioevo. Nelle piazze il flauto diritto,accompagnato dal tamburello, dava vita a danze allegre e vivaci come il saltarello.Il saltarello è una danza di origine italiana eseguita con passi saltellati. Altre forme di danza, come l’estampida e il rondeau avevano anche un testo cantato. Nelle sale dei castelli e dei palazzi si preferivano danze più aggraziate e lente che venivano accompagnate da strumenti dal suoni più dolce, come il liuto e la viella.





STRUMENTI MUSICALI UTILIZZATI

Nei primi secoli del cristianesimo gli strumenti musicali erano stati vietati nella musica sacra. Essi non erano ritenuti degni di essere usati per accompagnare i canti religiosi, che dovevano essere eseguiti dalle sole voci.

Con l’affermarsi della musica profana gli strumenti musicali cominciano a diffondersi. Menestrelli,giullari, trovatori li utilizzavano come accompagnamento per le loro canzoni e danze.

Tra gli strumenti ad arco i più diffusi erano la viella e la ribeca
Si usavano strumenti a fiato come trombe, flauti, corni, chalemie e
cornamuse
Strumenti a corde pizzicate come il liuto, l’arpa e il salterio
Strumenti a percussione come il tamburello, i tamburi, i cimbali e le
campane
Il primo strumento ad essere usato nell’accompagnamento dei canti
religiosi fu l’organistrum o ghironda
Dal XIII secolo si afferma invece l’organo, che diventerà lo strumento
principe della musica sacra.









MUSICA SACRA

La musica sacra aveva uno scopo: quella di arricchire la preghiera e dargli più importanza. I primi canti religiosi erano quasi parlati e si ispiravano ai testi biblici. In seguito al IV secolo si diffusero altri tipi di musica religiosa tra i quali "l'inno" che data la sua facilita melodica si diffusero facilmente. Intanto in occidente si erano sviluppate tradizioni liturgiche locali, e anche il canto religioso si era sviluppato, ma con diverse caratteristiche in base alla regione. Per esempio a Roma il canto religioso si ispirava alla musica ebraica e e greca. Qui alcuni pontefici tra cui papa Gregorio Magno (590-604) fecero una revisione dei canti liturgici. Dall'evoluzione del canto religioso romano nacque il canto gregoriano che prese il nome proprio da Gregorio Magno. In questo periodo nacque la notazione neumatica che permise di ricordare con più precisione le melodie. Il canto gregoriano era basato su un testo latino ( lingua ufficiale della chiesa) ed era monodico ( cioè tutti i cantori cantavano la stessa melodia). A volte la melodia era semplice e il canto poteva sembrare una recitazione intonata, a volte poteva essere ricco di fioriture e note. Il canto gregoriano era usato per le cerimonie religiose. C'erano i canti d'ufficio, che venivano recitati dai religiosi in vari momenti della giornata, e i canti usati per le messe.











Il panorama musicale medioevale è molto vasto,la musica arricchisce lo spirito e riempie la vita,e lo fa ancora oggi seppur di passi avanti(o indietro,dipende dai punti di vista)ne sono stati fatti eccome...A me capita di collegare un testo o un motivo ad alcuni episodi della mia vita per cui mi sono divertita ad immaginare quanti ricordi,quanti stati d'animo diversi sono legati a questi canti...

Talia 03-05-2010 16.57.16

Argomanto molto interessante, cara lady Rainbow!
Personalmente apprezzo molto la musica del buon Francesco Landini ('Ecco la primavera' mi piace tanto, ma anche 'Amor mi fa cantar' e tanti altri pezzi...), anche se forse l'opera che preferisco è il Palestinalied - di Walther von Vogelweide, se la memoria non mi inganna! -... è così commovente!

lady rainbow 03-05-2010 17.07.37

E' vero le opere (ballate,madrigali ecc) medioevali sono un universo da esplorare cosi intense eppure delicate...a me rilassano molto...

cavaliere25 03-05-2010 17.41.17

anche a me piace molto la musica anche quella antica mi piace molto


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