Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 09-01-2012 02.54.10

Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto
 
Prologo

Anno del Signore 1347, Afragallia Nord Orientale.
Alte e spesse nuvole, come possedute da intense ed irrefrenabili inquietudini, si contorcevano ed avvolgevano le une sulle altre, squarciate da apocalittici bagliori e scosse da boati lontani.
Ovunque, come imprigionato dalle alte e invalicabili montagne, simili a sconsacrate cattedrali di pietra, correva il funereo e lamentevole sibilo del vento, che sembrava urlare in ogni dove angosce, tormenti e maledizioni fuoriuscite direttamente dall’Oltretomba.
Come se da quel tormentato Cielo stessero per discendere Angeli vendicatori, pronti ad infliggere il Giudizio Divino sulla Terra e sui suoi abitanti.
Il cavallo avanzava in quello scenario ormai in balia del freddo e delle tenebre, ora che anche le ultime luci del giorno si accingevano a svanire nel crepuscolo morente.
Il monastero sorgeva, muto e austero, su una sorta di spuntone roccioso avvolto da sterpi e rovi.
Giunto alle sue porte, il cavaliere vi trovò due monaci ad attenderlo.
Consegnò il suo cavallo a uno dei due e seguì l’altro all’interno del chiostro.
“E’ oggi il giorno?” Domandò il cavaliere, mentre si strofinava le mani rese quasi insensibili dal freddo.
“Si, accade il primo Venerdì di ogni mese.” Annuì il monaco.
“Come si manifestano le crisi?”
“Non le chiamerei crisi, milord…” rispose il chierico “… è come se sognasse. Ma Nostro Signore vi perdonerà, non essendo voi un religioso e dunque estraneo alla consapevolezza della Grazia Divina.”
“Sono tre lunghi anni che attendo un segno da Dio…” fissandolo il cavaliere “… e gli anni sono fatti di mesi… i mesi di settimane… e le settimane di giorni… e a ogni giorno succede una notte… e le notti racchiudono sogni… e i miei ormai sono più simili a incubi… e svegliandomi la realtà è ben peggiore…”
Risalirono una consumata scalinata di pietra e si ritrovarono in un lungo e semibuio corridoio.
Raggiunsero allora una celletta e vi entrarono.
Qui, poche candele, a fatica, tentavano di squarciare la silenziosa penombra.
Su un lettino, accanto al quale stavano due monaci, era steso un bambino.
Aveva gli occhi chiusi ed un’espressione di indecifrabile serenità.
Diceva qualcosa e uno dei due monaci riportava le parole del piccolo su una pergamena.
La voce del bambino sembrava mutare di tono e intensità di continuo.
Il monaco e il cavaliere si avvicinarono a quel giaciglio.
“Cosa sta dicendo?” Domandò il cavaliere.
“Parla di ciò che vede.” Rispose il monaco.
“E cosa vede?”
“E’ un mistero.” Accennando un sorriso il chierico. “Non credo vi sia nulla di simile a questo mondo.”
“E’ possibile rivolgergli parola?”
“Non abbiamo mai tentato…” fissandolo il religioso “… non sappiamo come potrebbe reagire…”
“Potrebbe destarsi di colpo e restare folle.” Intervenne uno dei due monaci al capezzale del bambino. “Non possiamo spezzare la sua estasi.”
“Se è al cospetto di Dio” replicò il cavaliere “allora l’Onnipotente lo proteggerà.” Fissò il bambino. “Qual è il suo nome?”
“Ilderico.” Rispose il monaco che lo aveva condotto in quella cella.
“Ilderico, puoi sentirmi?” Fece il cavaliere rivolgendosi al bambino. “Sono Redentos de’ Punici, capitano della guardia del Re… puoi dirmi dove si trova mia moglie? Ella ha nome Calunda…”
Per diversi istanti il piccolo Ilderico sembrò come non udire le parole del cavaliere, poi, d’un tratto, fece un impercettibile cenno con la mano, come a voler farsi seguire.
“E’…” sussurrò “… è nel verziere… ma non possiamo avvicinarci…”
“Il verziere?” Ripeté turbato Redentos. “Quale verziere? E perché non possiamo avvicinarci?”
“Loro…” con un fil di voce Ilderico “… loro non vogliono… non fanno avvicinare nessuno… altrimenti andranno in collera…”
“Loro?” Fece Redentos. “Di chi parli? Non aver paura, ci sono io con te!”
“Non vogliono che qualcuno si avvicini…” cominciando a tremare Ilderico “… neanche il mio Angelo vuole proseguire… non è più bianco… ma rosso… è in collera…”
“Dimmi dove si trova questo giardino, Ilderico!” Agitato il cavaliere. “Ti prego, in nome del Cielo… dimmelo!”
“E’…” sospirò il piccolo veggente “… è… a Tylesia…”
In quel momento un boato fece tremare il Cielo e tutto ciò che si trovava sotto di esso.
Ilderico allora riprese i sensi e, come ogni volta, al suo risveglio non rammentò più nulla delle sue mistiche visioni.
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Tylesia e il perduto Fiore dell'Intelletto

I Quadro: Il Carrozzone delle Meraviglie di Goz

Anno del Signore 1349.
Camelot quella mattina era particolarmente vivace.
Le porte erano state aperte per la fiera d’inizio anno e non solo mercanti e artigiani erano giunti nel reame.
La gente per le strade sembrava tutta presa da un bizzarro avvenimento.
Attraverso uno dei corsi d’acqua che scorrevano in città, era arrivata una curiosa e caratteristica imbarcazione.
Tutti ne parlavano e da ogni parte del reame, grandi e piccini, accorrevano per vederla.
Ad un tratto un ragazzo di corporatura esile ed un altro dall’aspetto bonario e rassicurante raggiunsero la piazza davanti alla cattedrale.
“Popolo di Camelot!” Cominciò a dire il secondo. “Oggi vi viene fatto un grande regalo! Molti reami e contrade vorrebbero trovarsi al posto della vostra ridente città! Infatti, proprio in questo giorno di Gennaio, a Camelot è sbarcato il famoso Carrozzone delle Meraviglie di Goz! L’unico mezzo capace di condurvi dove solo i vostri più grandi desideri hanno accesso! Solo il favoloso Goz può abbattere l’orizzonte sconfinato che racchiude i mari, scalare i pilastri che sorreggono il Cielo o raggiungere il punto in cui il giorno e la notte arrivano a toccarsi!”
Intanto, mentre il ragazzo parlava, la piazza si era affollata all’inverosimile e tutti ascoltavano come rapiti.
“Ebbene, signori e signore di Camelot…” continuò il ragazzo “… il meraviglioso Carrozzone delle Meraviglie di Goz intraprenderà un viaggio verso una meta lontana e sconosciuta…” fissò quell’uditorio che sembrava totalmente alla sua mercè “… navigheremo sul fiume Calars, il fiume dalle acque perennemente calde, fino a risalire il suo corso sconosciuto… alla ricerca delle sue leggendarie sorgenti!”
Sospiri e gemiti allora salirono dalla piazza.
“Proprio così!” Aggiunse l’abile venditore di sogni. “Da sempre mercanti, avventurieri e missionari hanno cercato di raggiungere quelle favolose sorgenti, dove cantori, poeti e mistici visionari immaginano la presenza di mitici e splendidi reami! Cosa c’è davvero dove nascono le calde acque del Calars? E perché esse sono incessantemente attraversate da un caldo alito? Beh, amici ed amiche, Goz vi condurrà proprie in quelle terre da sogno, per scoprire cosa davvero dimora in quei luoghi ancora ignoti alla conoscenza degli uomini!”
“Quando partirà il Carrozzone delle Meraviglie?” Domandò qualcuno dalla piazza.
“E quanto denaro occorre per questo viaggio?” Chiese un’altra voce.
“Il biglietto” prendendo la parola l’altro ragazzo “costa un Taddeo! Una cifra che forse, a qualcuno di voi, sembrerà troppo grande, ma che in realtà è ben misera cosa se paragonata alle meraviglie che Goz vi donerà! Avanti, cittadini di Camelot! Quest’occasione non si ripresenterà più! Goz non torna mai due volte nello stesso luogo! Vi attendiamo tutti presso il Canale di Levante, dove è ormeggiato l’inimmaginabile Carrozzone delle Meraviglie di Goz!”
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Altea 09-01-2012 09.47.40

Come ogni giorno mi alzai di buon mattino per sbrigare le faccende impartitemi dalla mia matrigna, una donna cattiva e maleducata..come nei peggiori racconti finora letti. Che dura la miseria ma dovevo fare tutto in fretta. Sapevo che a casa, nascosti nella mia camera mi aspettavano i miei libri e dovevo sbrigarmi. Il mio maestro, un nobile conoscente molte arti, mi aspettava per impartirmi segretamente le sue lezioni senza chiedermi nulla in cambio. Gli ero grata, sapeva quanto fosse ardente la mia sete di conoscenza e speravo mi aiutasse ad uscire da quella casa e poter diventare qualcuno di importante, anche se a noi donne era solo destinato sposarci ed avere una prole.
Notai un certo fermento nella piazza di Camelot, un ragazzino mi diede uno strattone preso da entusiasmo ascoltando le voci di alcuni forestieri. "Ehi, stai attento, cosi mi fai cadere tutto ciò che ho nella cesta" gli dissi in modo scorbutico. Ma egli mi fece cenno di seguirlo, e iniziai ad ascoltare i discorsi dei forestieri. "Un Carrozzone delle Meraviglie? le acque magiche e calde del Calars? Non ci credo, vorranno certamente spillare quei pochi soldi che la gente possiede" pensai, e voltandomi mi incamminai verso casa, avrei chiesto maggiori informazioni su questa storia al mio maestro, un duca della cittadina.

cavaliere25 09-01-2012 11.24.57

quella mattina mi alzai presto per andare al mercato a fare compere usci di casa e mi incamminai verso il mercato vidi la gente tutta di corsa che correva a destra e a sinistra allora mi avvicina a un uomoe chiesi: mi scusi buon uomo che succede oggi? domandai tutto sorridente mentre aspettavo una risposta mi guardai intorno per capire che cosa stava accadendo

Daniel 09-01-2012 16.09.17

Mi trovavo dietro al bancone della Carrozza di filtri e pozioni, ero l'allievo di un famoso Mago, le cui magie erano conosciute in ogni dove, quando ad un certo punto sentii gran fermento sulla piazza.. Stavo servendo una donna che chiedeva un filtro d'amore e sentii che parlavano di questo grande viaggio alla ricerca delle Sorgenti del Calars.. Chissà era forse un modo per rubare soldi alla gente o era davvero un'esperienza unica? Un Taddeo.. Era la paga di tre mesi di lavoro.. Avrei chiesto al Maestro con disinvoltura che cosa fosseo queste sorgenti.. Non mi lascerebbe mai andare.. Così con questo nuovo pensiero che mi frullava in testa andai a servire una nuovo cliente:
<<Mi dica Milady..>> Dissi sorridendo..

Lady Gaynor 09-01-2012 17.50.30

La fiera di Camelot quell'anno sembrava promettere particolarmente bene. Begli oggetti e curiose novità erano esposte ovunque ed i saltimbanchi rallegravano la piazza principale. Gaynor passeggiava tra la folla, salutando qua e la i propri concittadini, in cerca del banco del mercante di stoffe. Ad un ricevimento di corte di pochi giorni prima, una dama indossava un abito di cui si era subito innamorata ed aveva deciso di farsene confezionare uno uguale. Avrebbe potuto affidare la scelta della stoffa alla sua sarta, ma le era parsa una buona idea scendere di persona in piazza a respirare un po' di quell'aria di festa che sembrava aver contagiato tutti. Trovato finalmente il banco delle stoffe, cominciò a palpare i vari tessuti, fino a che il suo sguardo si posò su di un bellissimo broccato verde che le sembrava perfetto per l'abito che aveva in mente. Stava per rivolgersi al mercante, quando le grida di due imbonitori catturarono la sua attenzione. Si mise ad ascoltare con attenzione le loro parole e così seppe del Carrozzone delle Meraviglie, che sarebbe salpato di lì a poco verso le sorgenti del Calars. Gaynor pensò che si trattasse della solita truffa da fiera, ma il suo carattere curioso la spinse a pensare di volersi imbarcare sul Carrozzone. Quantomeno poteva risultare una nuova esperienza, e Dio solo sapeva quanta noia affliggeva la corte, dedita sempre e solo agli stessi ricevimenti, alle stesse battute di caccia, alle stesse passeggiate tra i giardini... Un Taddeo... questo sarà più o meno il costo di questa preziosa stoffa... E sia, rinuncerò al vestito, dopotutto un'avventura imprevista val bene un abito nuovo...

elisabeth 09-01-2012 18.16.19

Vivevo nel bosco, vicino a Camelot .....era giorno di fiera e mi servivano alcune cose.....c'erano molti venditori e gli affari si facevano bene, dopo la quiete della magia del bosco vedere un po' di gente mi faceva bene....da quando non vivevo piu' vicino al lago.......ero sola con le creature invisibili...la natura era mia amica, e io ero parte di lei.......mentre passavo tra le bancarelle.....rimasi ad ascoltare un imbonitore....bel carrozzone.....mi venne da ridere Il Carrozzone delle Meraviglie di Goz.....le Sorgenti del Calars.......un Taddeo per questo viaggio meraviglioso............perche' no........ero veramente curiosa e i soldi non erano un problema.......mi avvicinai quindi al ragazzo.......e gli dissi..."......Qui c'e' un Taddeo....ragazzo.....voglio un biglietto....spero per voi che sia un viaggio interessante......"...porsi cosi' un taddeo ed attesi il mio biglietto

Guisgard 09-01-2012 18.36.42

Camelot era in fermento.
In tutti gli abitanti sembrava dimorare un’irrefrenabile curiosità verso ciò che i due giovani avevano detto nella piazza del Duomo.
Goz, il suo Carrozzone galleggiante e le misteriose sorgenti del fiume Calars.
Tutto questo aveva suscitato l’interesse di Altea.
E mentre era in balia di questi pensieri, si ritrovò, quasi senza accorgersene, davanti alla casa del suo maestro.
La vecchia madre di lui, una pia donna dalle convinzioni molto rigide, la fece entrare in casa, dove Altea attese l’arrivo del suo maestro.
Nello studio dell’uomo vi erano libri di ogni sorta, vasi antichi e statuine dalle fettezze classicheggianti.
Ad un tratto la porta si aprì.
“Ben trovata, milady!” Disse sorridente l’uomo.

Guisgard 09-01-2012 18.46.44

Cavaliere25, incuriosito dalla vivacità che animava la città, si avvicinò ad un uomo per chiederne i motivi.
“Non so cosa stia accadendo, ragazzo.” Disse l’uomo. “Io sono un umile monaco e non mi intendo di questi facili umori popolari… in verità io e questo mio confratello” indicando un altro monaco che lo seguiva “siamo solo di passaggio… siamo diretti verso Nord, per fondare una chiesa nelle terre abitate dai pagani… il mio nome è Fra Jovinus…” in mano il monaco recava un piccolo scrigno di ferro.

Guisgard 09-01-2012 18.52.41

Daniel era preso dal clamore generale, quando si trovò davanti una bellissima donna.
“Un apprendista mago dunque…” mormorò fissandolo con uno sguardo enigmatico “… in verità mi sembri più un fenomeno da baraccone… sentiamo, cosa fai? Leggi la mano? Amore, denaro e fortuna? O prevedi anche altro agli allocchi che vengono da te?”
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Guisgard 09-01-2012 19.02.39

Gaynor, attratta dalle parole dei due, si avviò verso il Canale di Levante, dove, come detto dai due in piazza, era ormeggiato il Carrozzone del misterioso Goz.
Giunta sul piccolo molo, usato per caricare e scaricare i battelli che portavano provviste a Camelot, Gaynor vide il favoloso Carrozzone.
Era simile ad una grande casa galleggiante, come un’arca, e sul piccolo ponte che permetteva di salire a bordo vi erano proprio i due ragazzi che avevano parlato davanti al Duomo.
“Avanti bella signora!” Disse uno di loro. “Siete indecisa? E tra cosa? Tra la realtà e i vostri sogni? E chi vi dice che entrambe le cose non possano convivere? Goz è capace di questo e altro!” Esclamò il ragazzo. “Avanti, per un misero Taddeo, milady!”

Lady Gaynor 09-01-2012 19.06.17

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 42442)
Gaynor, attratta dalle parole dei due, si avviò verso il Canale di Levante, dove, come detto dai due in piazza, era ormeggiato il Carrozzone del misterioso Goz.
Giunta sul piccolo molo, usato per caricare e scaricare i battelli che portavano provviste a Camelot, Gaynor vide il favoloso Carrozzone.
Era simile ad una grande casa galleggiante, come un’arca, e sul piccolo ponte che permetteva di salire a bordo vi erano proprio i due ragazzi che avevano parlato davanti al Duomo.
“Avanti bella signora!” Disse uno di loro. “Siete indecisa? E tra cosa? Tra la realtà e i vostri sogni? E chi vi dice che entrambe le cose non possano convivere? Goz è capace di questo e altro!” Esclamò il ragazzo. “Avanti, per un misero Taddeo, milady!”

"Sono venuta qui al molo, vi sembra questa l'azione di una persona indecisa? Eccovi il vostro Taddeo, e vediamo se riuscirete davvero a farmi vivere un sogno..."

Guisgard 09-01-2012 19.09.15

Elisabeth si avvicinò ai due ragazzi per chiedere un biglietto.
“Sono Ersto, milady.” Disse sorridente uno dei due, prendendo il Taddeo. “Benvenuta a bordo.” E mostrò alla donna un biglietto di un giallo vivissimo. “Questo è il vostro biglietto… potete salire a bordo in qualsiasi momento.” E mostrò un inchino ad Elisabeth.

elisabeth 09-01-2012 19.21.20

" Siete galante...conoscete le buone maniere......bene......saliero' su questa Meraviglia. Spero davvero di poter conoscere qualcosa di straordinario e Mgico.."...E cosi' salii a bordo......strano quel giorno..mi sarei aspettata solo qualche buon affare e invece...iniziavo un viaggio......sorrsi...mentre i capelli si muovevano come serpentelli vivi al freso vento.....

Guisgard 09-01-2012 19.22.32

Ersto sorrise a quelle parole di Gaynor.
“Per inseguire e acciuffare i propri sogni” disse prendendo la moneta “bisogna essere decisi, milady! Eccovi il vostro biglietto!” Dandole un biglietto di rosa luminosissimo. “Potete salire a bordo in qualsiasi momento, milady.”

cavaliere25 09-01-2012 19.30.53

Capisco dissi io sono solo un boscaiolo che è in cerca di un lavoro voi avete bisogno di aiuto chiesi gentilmente comunque io mi chiamo cavaliere25 è un piacere conoscervi aspettai una sua risposta

Guisgard 09-01-2012 19.32.42

Elisabeth salì a bordo.
Davanti a lei apparve un lungo corridoio, con varie stanze che si aprivano ai suoi lati.
“Ecco la nostra prima passeggera!” Esclamò all’improvviso un vecchio abbigliato alla moda dei marinai del Sud. “Benvenuta a bordo, milady! Io sono il Maestro del Carrozzone, così mi chiamano tutti, perché ho realizzato io questa meraviglia! E siccome siete stata la prima ad acquistare un biglietto, io vi farò un regalo… seguitemi…”

Altea 09-01-2012 19.36.15

Arrivata alla dimora del mio maestro mi aprì la porta la sua anziana madre, la quale mi fece accomodare nel salotto dove il mio maestro mi stava aspettando.
"I miei omaggi milord" mi guardai le braccia e le mani imbarazzata "scusate non ho i libri con me oggi, ma questa cesta di poche verdure, ma non vi siete accorto di un certo fermento a Camelot? Ci sono dei forestieri e parlano di un Carrozzone magico di Goz, che porterebbe attraverso le acque calde di un magico fiume chiamato..Calars. Dove si troveranno meraviglie di ogni tipo e ogni desiderio sarà esaudito." Il maestro mi guardava in silenzio "Orbene" proseguii "chiedono un taddeo per entrare in questo..battello. Ma secondo voi, i desideri si possono comprare? Voi, sapete qualcosa di tutto ciò? Mi affido alla vostra conoscenza".

elisabeth 09-01-2012 19.40.28

C'era questo corridoio sembrava immenso.....tante camere....quando apparve un vecchio marinaio.......ascoltai il suo discorso..." Grazie.....voi siete il Maestro di questo posto incantato....io sono Elisabeth....signora dei Boschi.......avete una sorpresa per me?....saro' lieta di seguirvi....".....e cosi' seguii il marinaio.....e tra le mani stringevo il mio biglietto.....

Guisgard 09-01-2012 19.59.16

Il maestro fissò Altea e accennò un sorriso.
“Se bastasse davvero una moneta per comparare sogni e desideri” sedendosi “allora i ricchi sarebbero i più felici abitanti di questo mondo. Ma grazie al Cielo non è così. Solo il cuore può farci raggiungere i sogni… per quanto banale è la verità, mia cara.” Prese allora un grosso volume e cominciò a sfogliarlo. “Il Calars è un fiume strano e affascinante… pur attraversando le zone più fredde di questa regione, le sue acque restano sempre calde, persino quando tutto intorno si ghiaccia. E questo da sempre affascina l’uomo… e come sempre accade quando ci troviamo davanti a qualcosa di inspiegabile, superstizione e magia prendono il sopravvento… un giorno l’uomo sarà in grado di spiegare molte cose che oggi ci appaiono strane e misteriose… forse il Calars sorge presso una zona vulcanica, o magari nelle sue acque vi sono sostanze particolari, che fuoriescono dal sottosuolo… io sono originario del Sud e provengo da una splendida isola posta al centro del Mediterraneo… e quando da piccolo scavavo nella sabbia della spiaggia, l’acqua che trovavo era tanto calda da potersi fare un bagno di vapore. Questo perché quell’isola era di origine vulcanica. Bene.” Chiudendo il grosso libro. “Oggi, se non erro, dovevate portarmi qualcosa scritto da voi…”

Altea 09-01-2012 20.09.19

Ascoltai con interesse le parole del mio maestro...eppure la gente vi era interessata, perchè mai tutta quella folla avrebbe speso di questi tempi quei pochi soldi a disposizione?
Fui destata dalla domanda del maestro..."Milord, si dovevo portarvi quel manoscritto ma vedete....la mia matrigna mi ha imposto cosi tante incombenze che non sono riuscita a scrivere nulla...a dire il vero non ho aperto nemmeno il libro". Chinai la testa perchè egli non si accorgesse del mio rossore...eppure una voce strana, mi chiamava fuori...ero combattuta tra il rimanere in quella stanza per studiare o provare a lasciarmi andare assieme agli altri in quel battello.

Lady Gaynor 09-01-2012 22.57.57

Gaynor prese il biglietto dalle mani del ragazzo. La curiosità la stava divorando, per cui senza ulteriore indugio salì a bordo del Carrozzone. Andiamo ragazza, un'avventura imprevista ti aspetta!

Daniel 09-01-2012 23.14.54

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 42441)
Daniel era preso dal clamore generale, quando si trovò davanti una bellissima donna.
“Un apprendista mago dunque…” mormorò fissandolo con uno sguardo enigmatico “… in verità mi sembri più un fenomeno da baraccone… sentiamo, cosa fai? Leggi la mano? Amore, denaro e fortuna? O prevedi anche altro agli allocchi che vengono da te?”
http://www.mymovies.it/cinemanews/20...prentice04.jpg

Feci un profondo inchino alla donna e le dissi:
<<Milady non c'è bisogno di leggerle la mano, lei sicuramente con la sua eterea bellezza avrà Amore e fortuna..>> La guardai quasi con sguardo sprezzante e le chiesi
<<..E visto che siete una così bella donna sareste anche così intelligente da saper dirmi dove porta quella nave?>> e indicando Il Carrozzone di Goz attesi la sua risposta..

Guisgard 10-01-2012 00.14.02

Il vecchio marinaio condusse Elisabeth nella stiva del Carrozzone, fino a raggiungere le caldaie.
“Questo è il cuore del nostro Carrozzone, milady!” Spiegò il vecchio. “Questa fornace è sempre accesa e consente all’imbarcazione di galleggiare e muoversi in ogni tipo d’acqua, sia dolce che salata.” Sorrise. “Guardate da questa parte poi…” indicando un grosso semiemisfero incastonato su un treppiedi. “Fissate con attenzione… questo è il nostro timone e la nostra mappa. Su di esso sono indicate tutte le costellazioni conosciute e tutte le terre comprese tra il Mar del Nord e le Colonne d’Ercole. Basta regolare costellazioni e rotta ed il gioco è fatto. Così siamo in grado di raggiungere qualsiasi meta, milady.”
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Guisgard 10-01-2012 00.35.06

“Scrivere è come vivere, respirare.” Disse il maestro ad Altea. “E nessuno può impedirci di vivere e respirare.” Si affacciò da una delle finestre, attirato dall’agitazione che dominava per le strade. “Quel Carrozzone sembra aver portato entusiasmo in città…” sorridendo il maestro “… e, se capisco ancora qualcosa osservando gli occhi di una ragazza, sento che voi ne siete attratta… allo stesso modo di tutti gli altri cittadini di Camelot… sbaglio, Altea? Non siete anche voi affascinata dalle promesse di felicità di quel Carrozzone? Un grande filosofo, Pietro Abelardo, ripeteva spesso che un uomo, per essere felice, deve sempre seguire il primo impulso… e il primo impulso viene sempre dal cuore. Cosa vi dice il cuore? Di seguire quel Carrozzone?”

Guisgard 10-01-2012 01.03.30

Gaynor salì a bordo del Carrozzone.
Attraversò il lungo corridoio, che presentava le stanze tutte chiuse, per poi ritrovarsi sul ponte dell’imbarcazione.
Un freddo vento soffiava sul canale, rendendo l’aria asciutta e profumata, così da mostrare tutto lo splendore di Camelot e della sua campagna.
Ad un tratto la ragazza sentì qualcuno cantare: era un marinaio.
“Salute a voi, bella signora!” Smettendo di cantare e togliendosi il berretto quello. “Salutate la vostra città? Non temete, non rimpiangerete Camelot… il nostro signore, il magnifico Goz, vi condurrà in qualche luogo da favola, sconosciuto ai più! E, probabilmente, vi cambierà la vita!”

Guisgard 10-01-2012 01.56.07

La misteriosa e bellissima donna fissò Daniel.
“Gli uomini” voltandosi verso la strada e guardando con disprezzo la gente che si avviava verso il canale “credono sempre che alla fine di ogni viaggio vi sia come meta ciò che più desiderano… patetiche debolezze di animi infelici e repressi…” tornando a fissare Daniel “… tu sei un piccolo ed insignificante illusionista… e l’uomo che si fa chiamare Goz non è poi tanto diverso da te…” accennando un lieve ed enigmatico sorriso “… anch’egli infatti è un venditore di illusioni… e lui stesso è vittima di quelle sue utopie, questo è il suo dramma…”

Guisgard 10-01-2012 02.06.56

Il monaco di nome Jovinus fissò sorridendo Cavaliere25.
“Un boscaiolo?” Disse voltandosi verso l’altro monaco che era con lui. “Sentito, Plautus? Questo si che è un segno di buon auspicio!”
L’altro monaco annuì.
“Mio buon amico, allora è il Cielo che vi manda.” Fece Jovinus rivolgendosi nuovamente a Cavaliere25. “Cercate un lavoro, dunque? Ottimo. Noi invece cerchiamo mastri costruttori e artigiani vari per la nostra chiesa. E voi ci sarete utilissimo. Siete pronto a venire con noi? Le terre del Nord hanno bisogno di pastori e ovili per i loro greggi dispersi.”
“Jovinus…” prendendo la parola Plautus “… qui c’è gran folla… meglio trovare un luogo più sicuro per la nostra Reliquia…” indicando lo scrigno che Jovinus aveva con sé.

Altea 10-01-2012 08.32.55

Il maestro si affacciò alla finestra e io mi avvicinai, vidi il fermento, la gioia delle persone nello sperare in qualcosa di migliore "Si, milord, ne sono attratta ma allo stesso tempo tal cosa mi inquieta." Lo fissai "Milord, voi che mi consigliate? Andiamo a vedere cosa potrebbe succedere in questa barca...delle meraviglie? Volete seguirmi in questo viaggio?...d'altronde la conoscenza è anche testare personalmente ciò che si legge nei libri".

cavaliere25 10-01-2012 10.53.28

Certamente dissi guardando il monaco Jovinus sarò ben felice di aiutarvi con la vostra chiesa che ne dite se andiamo a rifocillarci lo stomaco? domandai e aspettai una loro risposta

Lady Gaynor 10-01-2012 11.14.59

Citazione:

Originalmente inviato da Guisgard (Messaggio 42458)
Gaynor salì a bordo del Carrozzone.
Attraversò il lungo corridoio, che presentava le stanze tutte chiuse, per poi ritrovarsi sul ponte dell’imbarcazione.
Un freddo vento soffiava sul canale, rendendo l’aria asciutta e profumata, così da mostrare tutto lo splendore di Camelot e della sua campagna.
Ad un tratto la ragazza sentì qualcuno cantare: era un marinaio.
“Salute a voi, bella signora!” Smettendo di cantare e togliendosi il berretto quello. “Salutate la vostra città? Non temete, non rimpiangerete Camelot… il nostro signore, il magnifico Goz, vi condurrà in qualche luogo da favola, sconosciuto ai più! E, probabilmente, vi cambierà la vita!”

"Salutare la mia città? Dio mio, ma quanto staremo via?" Gaynor realizzò tutto ad un tratto che si era imbarcata senza pensare ad avvertire nessuno. A corte ad una certa ora saranno in pensiero non vedendomi tornare, sapendo che ero semplicemente andata a comprare una stoffa... A questo pensiero, Gaynor tornò indietro per il lungo corridoio e si trovò di nuovo nel punto in cui era salita. Si guardòallora intorno in cerca di qualcuno che potesse portare un messaggio a corte. Trovò un paggio che stava proprio ammirando la strana imbarcazione, lo chiamò e gli disse: "Ehi tu! Quando torni a corte di' che Gaynor si è imbarcata sul Carrozzone in cerca di una nuova e meravigliosa avventura! Di' loro che non si preoccupassero..."

Talia 10-01-2012 14.52.23

La stanza non era molto ampia, ma calda e accogliente. La prima luce dell’alba filtrava dalle sottili tende candide, poi un alito di vento le sollevò e le fece volere in ampie volute... la stoffa leggera fluttuò in aria per qualche attimo e così il primo sottile raggio di sole riuscì a penetrare tra le imposte socchiuse, si soffermò su ciascuno degli oggetti ordinatamente disposti sul piccolo tavolo, sfiorandoli ad uno ad uno, quasi li stesse accarezzando... lentamente avanzò sul pavimento, sul tappeto, illuminò l’ampio cuscino di meditazione... poi la sedia e lo scrittoio... infine salì lungo la gamba della toletta e si infranse sullo specchio, illuminando due occhi scuri che per un attimo brillarono di mille bagliori ambrati.
Smisi di spazzolarmi i capelli, allora, e rimasi per qualche istante immobile, fissando la mia immagine riflessa. La mia mente era lontana da lì. Avevo fatto di nuovo quel sogno quella notte, lo stesso sogno che facevo da qualche tempo: il bambino, cinque o sei anni al massimo, procedeva con passo incerto in uno spazio indefinito ai miei occhi, seguendo quella figura di luce... avevo difficoltà a dare un senso a quel sogno, eppure lo avevo fatto più e più volte ed ogni volta mi ero svegliata con un vago senso di disagio...
D’un tratto, come per scrollarmi quella sensazione di dosso, riposi la spazzola e mi alzai. Con passo sicuro mi aggirai per la stanza per qualche momento, aprendo le finestre, ordinando alcuni oggetti, legandomi i capelli con un sottile nastro color pervinca... poi uscii dalla stanza e scesi la scala. Non c’era nessuno in giro, ma non ci feci caso... dopotutto ero sempre la prima ad alzarmi al mattino.
Uscii così nell’aria fresca della prima mattina e, quasi senza pensare, mi addentrai nella selva che circondava l'imponente edificio, dirigendomi verso il lago... il lago, il mio angolo magico.
Camminai per appena qualche minuto, poi il bosco si aprì nella irregolare radura che ospitava quelle acque cristalline e placide. Raggiunsi la sponda e lì mi inginocchiai, la schiena diritta e le mani poggiate in grembo, chiusi gli occhi e ripensai a quel bambino...
Non era nessuno dei miei fratelli, non era qualcuno che avevo incontrato o che avevo visto da qualche parte... e allora perché continuavo a vederlo?
Perché continuavo a vederlo compiere lo stesso viaggio?
Era davvero in pericolo?
Cosa significava quel sogno?
Perché era stato mandato a me?
Mille e mille domande... tentai di arginarle... con gli occhi ancora chiusi, inspirai profondamente cercando di elevare la mia mente.

Daniel 10-01-2012 15.45.36

Guardai la donna e poi guardai il carrozzone e le dissi:
<<Milady è meglio inseguire un sogno nella vita che restare attaccato ad una triste realtà..>> Senza neanche attendere la sua risposta entrai nella carrozza e presi la mia "Sacca senza fondo", grazie alla magia fuori sembrava piccola ma in realtà dentro era grande come un baule.. Presi tutti i miei vestiti e quanti più libri, filtri e pozioni potevo.. Tornai fuori e presi ancora filtri, pozioni, libri e oggetti magici.. Uscii fuori dalla carrozza e prima di andare via dissi alla donna..
<<Tornerò Milady e vi dimostrerò che vi sbagliate! Arrivederci.. Non mi piacciono gli addii..>> Dissi sorridendo e senza aspettare risposta corsi via verso la biglietteria della nave.. Mi avvicinai all'uomo che vendeva biglietti e dandogli un Taddeo gli dissi:
<<Un biglietto per questa nave..>> aspettai la risposta con un sorriso

elisabeth 10-01-2012 18.33.07

Seguii il vecchio sino al cuore della nave.....l'aria era piu' calda......quasi palpabile,ascoltai con interesse la spiegazione del Marinaio.....tenre a galla il Carrozzone indipendentemente dalla densita' dell'acqua, scienza......poi venne la cosa piu' bella ...mi mostro' lo strumento che permetteva la navigazione.....rimasi meravigliata " Un Astrolabio......l'uomo sta perdendo la capacita' della lettura della volta celeste, meraviglioso strumento queto, mi avete fatto un bellissimo regalo portandomi nel cuore della vostra nave.....e devo dire che portaci una donna e' davvero fuori dalla norma . siete un uomo di grande saggezza.....o siede un uomo di grande scaltrezza.....".....mi voltai a guardare la caldai...e piccoli rivoli di sudore scesero dalla mia fronte..........la mente vago' per qualche attimo e respirai l'aria fresca dei miei boschi.....la mia pelle divenne fresca.....e fuoco mi riconobbe sorella

Guisgard 11-01-2012 00.10.46

“Questo mi piace di voi, milady…” accennando un sorriso il maestro di Altea “… la voglia di vivere e scoprire il mondo che vi circonda… questo significa essere vivi. Quel Carrozzone galleggiante può significare molte cose, come niente… dipende da ciò che si cerca attraverso di esso…” sospirò “… si, posso accompagnarvi al canale… ma non partire con voi…” chinò il capo “… vedete, lady Altea… la mia unica ricchezza sono questi libri… in essi vi è tutto il mio mondo… Omero, Esiodo, Apollonio Rodio, Sofocle, Menandro, Nevio, Plauto, Cicerone, Virgilio, Boezio, Pietro Abelardo, Dante, Petrarca, Boccaccio… questa è la mia sola ricchezza… io non ho denaro, né titoli… e non potrò mai pagarmi quel biglietto…” sorrise malinconicamente “… ma su!” Esclamò. “Sono pur sempre un gentiluomo! Vi accompagnerò ugualmente a vedere quel Carrozzone e la sua promessa di felicità! Andiamo, milady!”

Altea 11-01-2012 00.28.50

Ascoltai il mio maestro..."Ma...non potete lasciarmi, guardate ho due taddei, uno è per voi. Vi prego, mentre ci dirigiamo verso il Carrozzone meditate sul fatto di venire con me. Avete ancora molto da insegnarmi." Detto questo feci cenno al maestro di uscire da casa e avviarci verso quella ipotetica avventura.

Guisgard 11-01-2012 00.32.21

I due monaci sorrisero a quella proposta di Cavaliere25 e tutti e tre si diressero verso la locanda.
Preso un tavolo, il locandiere servì loro una minestra e della frutta.
“Come raggiungeremo le terre a Nord di Camelot, Jovinus?” Domandò Plautus.
“Questo è un bel problema…” pensieroso Jovinus “… dobbiamo risalire il corso del fiume Calars, ma non sono strade sicure quelle che costeggiano le sue sponde…”
"E quel Carrozzone?"
"Si, ho udito anche io quei due banditori..." rispose Jovinus "... ma per prenderci a bordo occorrono due Taddei... troppo per noi..."

Guisgard 11-01-2012 01.05.18

Il paggio, a quelle parole di Gaynor, annuì e corse via.
“Potreste non rivedere mai più la vostra casa, milady.” Disse all’improvviso qualcuno. “Nessuno sa cosa troveremo alla fine del fiume Calars… potrebbe trattarsi di un mondo spaventoso, o meraviglioso… in entrambi i casi questo viaggio potrebbe essere di sola andata…”
Era un uomo di robusta corporatura, con una lunga barba bianca ed un bastone di noce.
“Cosa cercate veramente da questo viaggio, milady?” Chiese a Gaynor. “Il caldo alito del fiume Calars… o quello del vostro cuore?”

Guisgard 11-01-2012 01.29.22

“Non potrei mai accettare quel denaro, milady.” Scuotendo il capo il maestro di Altea. “Vi accompagnerò come promesso.”
I due, allora, raggiunsero il Canale di Levante, dove era ormeggiato il Carrozzone di Goz.
Il maestro cominciò ad osservare l’originale imbarcazione.
“Posso aiutarvi, messere?” Domandò uno dei marinai.
“Chi è questo eccentrico Goz?” Chiese il maestro. “Perché non si mostra mai?”
“Goz è un sognatore, messere!” Rispose sorridendo il marinaio. “E vuole raggiungere i suoi sogni!”
“E li cerca alle sorgenti di un fiume?”
“Cerca i sogni nel mistero e nel favoloso!” Fece il marinaio. “E oltre questo fiume nessuno può negare che vi sia qualcosa di ignoto, messere!”
“Però si fa pagare per condurre anche altre persone in cerca di quei sogni…”
Il marinaio rise.
“Lo trovate divertente?”
“Messere…” disse il marinaio “… voi e la vostra gentile amica…” indicando Altea “… perché non acquistate due biglietti? Solo alla fine di questo viaggio troverete tutte le risposte a quelle vostre domande! Ma vi consiglio di affrettarvi… il Carrozzone è in partenza ormai!”

Guisgard 11-01-2012 01.40.13

Daniel, preso il necessario, corse via come il vento.
“Sciocco ragazzo…” mormorò fra sé la misteriosa donna, quando ormai Daniel non poteva più sentirla “… credimi, tu non immagini neanche cosa sia la vera magia…” un ghigno apparve sul suo bellissimo volto “… ma presto ci rivedremo… molto presto…”
Un attimo dopo svanì in una nuvola di fumo nero come la pece.
L’apprendista mago, intanto, era giunto presso il Carrozzone.
“Ecco il biglietto!” Fece uno dei ragazzi davanti all’ingresso per imbarcarsi, dando a Daniel un biglietto di colore blu. “Prego, salite pure a bordo, signore!”
Un attimo dopo, l’apprendista mago si ritrovò sul ponte del Carrozzone.
Ad un tratto si udì una campanella suonare.
“Siamo pronti a partire, signore e signori!” Gridò una voce dai corridoi.

Guisgard 11-01-2012 01.49.38

“Vedo che siete una donna attenta.” Disse il vecchio ad Elisabeth. “Del resto solo una mente aperta può comprendere i favolosi ingranaggi che animano e muovono questo Carrozzone…” sorrise alla donna “… sentito, vecchio mio?” Fingendo di parlare al cuore dell’imbarcazione. “Abbiamo trovato qualcuno capace di comprenderci!” E rise di gusto. “E posso chiedervi perché vi siete imbarcata, milady? Ogni passeggero è mosso da una motivazione… un simile viaggio non si intraprende perché non si ha nulla di meglio da fare… cosa vi ha spinto ad imbarcarvi?”
Ad un tratto si udì una campanella.
“Oh, ci hanno interrotto, milady.” Ridendo il vecchio. “E’ il segnale… finalmente il Carrozzone sta per partire!”


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