Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 13-10-2015 02.51.56

Il duello fu senza esclusione di colpi.
I due contendenti lottarono con abilità e ferocia.
Fu un susseguirsi di fendenti, scoccate, schivate e parate.
Si ferirono a vicenda, ma nessuno dei due fu vinto dal dolore, tanto era l'odio che animava le loro lame.
Alla fine Guisgard trovò il colpo mortale, col quale spaccò il cuore del malvagio Nero e il cui cadavere cadde lungo la sponda del Triterno, con le acque che in breve si tinsero di rosso.
“Hurrà, signore.” Disse felice Cq. “Siete il migliore.”
“Chi impugna Mia Amata” Guisgard rimettendo la spada nel cinturone “non conosce sconfitta. Il merito è suo, non mio.”
I due tornarono sulla Divina Misericordia, dove Guisgard fu abbracciato da tutti i suoi compagni.
E fra tutti lui cercò l'abbraccio di Clio.
“La Nave Nera!” Ad un tratto Palos. “Si sta avvicinando!”
“C'era da immaginarselo.” Mormorò Guisgard.
“Siamo bloccati, ci distruggerà stavolta!” Preoccupato Palos.
“Recati da Maria...” ordinò Guisgard “... e dille di procedere con l'innesto del Crono Sistema.”
“Si.” Annuì Palos.
Tutto ciò mentre le acque del Triterno bagnavano il corpo senza vita di Nero.
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Clio 13-10-2015 02.57.56

Trattenni il fiato per tutto il tempo.
Ma alla fine ci riuscì, e uccise quel maledetto.
Lo seguii con lo sguardo tornare da noi, dove fu accolto da tutti.
Ed infine giunse da me, e allora lo strinsi come non avevo potuto fare prima a causa delle ferite.
Lo strinsi condensando in quell'abbraccio le sensazioni contrastanti di quei due lunghi giorni di attesa.
Avevo mille cose da dirgli ma non dissi nulla, limitandomi a sorridergli con le lacrime agli occhi.
Eppure non era finita e per quanto avrei voluto tenerlo per me fino alla fine del mondo, lo lasciai andare perché la battaglia era appena cominciata.
Sperai che Maria potesse portarci via di lì.

Dacey Starklan 13-10-2015 03.05.02

Un leggero, tiepido sorriso attraversò il mio volto quando la spada di Guisgard incontrò il petto di Nero, trafiggendolo e portandogli via la lunga vitale. Ma c'era poco da rallegrarsi o cantar vittoria. Il vascello nero era ancora lì e si avvicinava. Ma Guiscard non si perse d'animo e impartì ordini sicuri. In tutto quel trambusto sentivo il bisogno di ringrazialo.

- Io...- mormorai avvicinandomi,- non so dirvi quanto vi sono grata per quello che avete fatto, per averci liberati...- non riuscivo a guardarlo negli occhi, temevo che ci odiasse in realtà, i sentimenti di odio del suo equipaggio nei confronti soprattutto di Dension mi erano palesi.

Guisgard 13-10-2015 03.11.23

L'abbraccio di Clio fu caldo e rigenerante per Guisgard.
E le sue lacrime di felicità il coronamento della vittoria nel duello.
Ma c'era poco da festeggiare.
La nave nera li aveva ormai raggiunti e si apprestava ad aprire di nuovo il fuoco contro di loro.
Nel Maria aveva appreso gli ordini di Guisgard.
Allora il cervello elettronico che governava le funzioni della Divina Misericordia avviò il procedimento per l'innesto del Crono Sistema.
Tutte le apparecchiature furono pronte e tutti i membri dell'equipaggio si prepararono.
Partì un conto alla rovescia, dopo il quale la Divina Misericordia sembrò alzarsi dalle rocce che l'avevano bloccata fino a quel momento.
In realtà non solcò i cieli, ma il Tempo.
Gli sterminati oceani del Tempo.
Infatti come i lettori ricorderanno, la Divina Misericordia era una gigantesca macchina del Tempo.
Fu un salto spazio temperale che annullò le conosciute leggi della fisica e che in una frazione di un istante infinito portò il vascello Afragolignonese a ritrovarsi nelle tranquille acque di un mare blu e sterminato.
La Divina Misericordia era tornata nel passato, da dove era partita per intraprendere il suo viaggio alla ricerca del Fiore Azzurro.
Un passato in cui Maruania non esisteva ancora.
"Non dovete ringraziarmi, milady..." disse Guisgard a Dacey "... avete passato brutti momenti... e ne siete uscita grazie alla vostra volontà ed al vostro coraggio... avete meritato di essere libera... con l'uomo che amate..." sorridendole, mentre la Divina Misericordia veniva sospinta dal vento e dalle onde.
Il mare di un blu cobalto, con vaste nuvole che naufragavano lungo l'orizzonte sognante e romantico.
Il sibilo del vento tra le vele e i pennoni, il mormorio delle acque contro lo scafo della Divina Misericordia, il canto dei gabbiani e le risate dei marinai per essersela cavata anche stavolta.
Dension si avvicinò a Dacey e la strinse a sé.
“E' finita, amore mio...” disse lui, assaporando l'odore di salsedine ed il melodioso fruscio delle onde “... siamo liberi... non dobbiamo più fuggire... mai più...” baciandola.
Anche Elv raggiunse Gwen.
E restò a fissarla fino a quando lei non si voltò verso di lui.
Allora lo vide.
Non più vecchio, ma giovane.
“Si, vita mia...” annuì sorridendo lui “... forse è stato quel salto tra futuro e passato... o forse è stato il tuo amore per me... magari era solo un sogno, un incubo... ma ciò che conta e che mi sono svegliato di nuovo accanto a te... di nuovo giovane... con un'intera vita davanti a noi...” e si abbracciarono, per poi baciarsi con passione.
A bordo allora ci furono canti e balli tra i marinai, brindando con vino e rum per festeggiare il loro ritorno a casa.
Anche Guisgard e Clio assistettero a quelle scene di felicità.
Lui sorrise poi a lei, la baciò e si allontanò.
Raggiunse la prua, dove il vento trasportava la fresca e salata spuma del mare, diffondendola nell'aria.
E restò lì, lasciando che il profumo di salsedine inebriasse il suo spirito.
“Ed ora, signore?” Avvicinandosi a lui Cq. “Dove andremo? Cosa faremo?”
“Il viaggio non è finito, amico mio...” disse lui guardando l'orizzonte “... Il Fiore Azzurro è da qualche parte ad aspettare... e un giorno riprenderemo la ricerca, se Dio vorrà...” con i suoi occhi azzurri rivolti oltre il mare, dove esso si congiungeva al cielo, immaginando e sognando scenari di avventura in mondi lontani.
Mondi da vivere con piglio epico e romantico.
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FINE


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