Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 02-10-2018 17.06.57

Flegeemerone
 
"Giusto è il Signore, ama le cose giuste;
gli uomini retti contempleranno il suo volto."

(Salmo 11)


Prologo


Era un grigio ed incerto tardo mattino di Ottobre quello che accolse il gruppetto appena messo piede nella stazione Cumania del litorale Flegeese.
Le afose ed affollate giornate estive erano ormai state spazzate via dalle piogge ed i venti autunnali ed un senso di pacata decadenza ora avvolgeva la cittadina di Baias, persa come suo solito in quel mirabile scorcio che è il suo porto di natanti bianchi e pescherecci ormeggiati, racchiuso dal promontorio Putoliano ed il monumentale castello governativo, con ancora i segni di cannonate pirate sul tufo del suo basamento.
Da qui all'antica acropoli di Cumania basta poco.
Scesi dal pullman, i ragazzi entrarono così nel parco archeologico, dove i mercanti greci quasi 3000 anni prima avevano eretto questo luogo e la mitica Sibilla ne aveva fatto poi il suo antro per unire il mondo dei vivi con quello dei morti.
Scesi nel cuore di quel passaggio magico e risaliti più tardi per mangiare e bere sull'erba, ai ragazzi non restava molto da fare, se non godersi la tranquillità di quel luogo senza Tempo e dimenticare, almeno per un po', cosa li attendeva l'indomani a scuola.
Fu di Laika l'idea di raccontarsi storie, forse per immaginare un mondo migliore.
“Forse non avremo la fantasia di cui era dotato un ragazzo che conobbi anni fa, ma la calma millenaria di questo luogo ameno, la bellezza del parco che ci circonda, il silenzio di questo cielo grigio, il mormorio delle acque del mare sotto di noi e la tranquillità delle nostre anime in questo momento contribuiscono a far si che anche le muse più sterili diventino feconde e producano frutti che riempiono il mondo di meraviglia e soddisfazione.” Disse lei seduta su ciò che restava di un basamento di una colonna, con tutti gli altri intorno stesi sull'erba. “Ci racconteremo così delle storie, ognuno del genere che vorrà, senza pretesa alcuna di insegnamento a chicchessia o con una qualche morale nel suo finale, sebbene come spesso accade c'è poi sempre da imparare qualcosa in ciò che si ascolta e nulla viene mai detto veramente per caso.” Sorridendo e fumando lei. “Quindi cominciamo... chi vuol aprire le danze e rompere il ghiaccio, ragazzi?” Divertita.
“Comincio io!” Esclamò Ludovici. “Ho giusto una storia che potrebbe piacervi...”
E tutti si sedettero intorno a lui.
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FLEGEEMERONE


Radio Rosa



La ridente cittadina di Tavernova era battuta da un leggere vento di Levante, sotto un cielo grigio e tedioso, con nell'aria una strana apatia.
In provincia in verità non accadeva quasi mai nulla di interessante e gli unici avvenimenti che abitualmente la redazione di Radio Rosa si dilettava a trattare riguardavano nuovi e vecchi lavori pubblici in qualche stradina o piazza, una sagra paesana non troppo rustica e neppure caratteristica, il solito gatto di qualche vecchietta finito sopra ad un albero o il passaggio di ciclisti per il decennale della corsa più importante della regione.
Tuttavia quel giorno aveva generato un po' di clamore quanto avvenuto nel campo di broccoli del vecchio Caifon, in aperta campagna, dove al suo risveglio, come sempre accadeva presso l'albeggiare o giù di lì, il vecchio contadino aveva trovato una bizzarra sorpresa.
Qualcuno infatti aveva devastato buona parte del raccolto, lasciando foglie e sterpi spezzati, lasciando strani segni fra i broccoli.
L'episodio aveva appena destato la pigra quotidianità di Tavernova, tuttavia la polizia del posto si era sentita in dovere di fare un sopralluogo per capirci qualcosa.
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Lady Gwen 02-10-2018 18.36.13

Finalmente le lezioni per oggi erano finite.
Madame Lucinda oggi ci aveva tempestate più del solito, a lezione di Incantesimi, ma era sempre così l'inizio della settimana all'Accademia Romichaux.
Anzi, Accademia Magica per Signorine Romichaux.
Sì perché eravamo tutte ragazze.
Si vociferava che fosse a causa di una maledizione che i maschi dotati di poteri magici morissero durante il parto, permettendo alla nostra razza di tramandarsi solo di madre in figlia.
Pareva che tanti secoli fa, un mago si fosse innamorato di una giovane priva di poteri, tutto ciò era inammissibile per l'epoca, dunque fu lanciata una terribile maledizione che non fece più nascere figli maschi che possedessero la magia.
Ma per me era solo una vecchia leggenda.
Insomma, ammettiamolo, che razza di assurdità era?!
Magari era semplicemente la Magia a scegliere solo le ragazze, punto, fine della storia.
Difatti, adesso, l'idea della Magia era stata abbastanza accettata, perfino da coloro che non la possedevano e i rapporti erano decisamente più disteso, poiché era più facile rapportarsi con qualcosa conoscendola prima.
L'unico ragazzo presente qui, era il nostro tuttofare, Rhon, che aveva avuto il grande privilegio, secondo la direttrice Cordelia, di essere al servizio di una scuola così prestigiosa.
Non aveva tutti i torti a considerarla una scuola perfetta, scommettevo tutto quello che avevo che molti avrebbero fatto a cambio per stare al nostro posto, se escludevamo il fatto che non potessimo usare la tecnologia o che potessimo uscire solo il sabato per recarci nel villaggio vicino, magari per rifornirci di ingredienti, comprare un piccolo calderone nuovo o andare a bere qualcosa.
Mi diressi verso il chiostro interno della grande struttura, prima abbazia e ora Accademia, sentendo il fresco autunnale e i colori di Ottobre avvolgere l'atmosfera pomeridiana e attesi che le altre ragazze mi raggiungessero.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...3d0aab89e5.jpg

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Altea 02-10-2018 20.14.41

Parvia osservava dalla nostra Sfera del Fuoco in quella giornata che antecedeva ottobre.
A Serenica non esistevano il Tempo o stagioni...Serenica era un Regno a sè e poteva essere magico e di soli valorosi guerrieri...Serenica era tutto e molto.
La sola cosa che rimaneva salda era il mio rango di Regnante, Grande Sacerdotessa e Capo delle Milizie di Serenica.
In pugno tenevo salda la mia spada, Volpe Ambrata, e in quel pigro giorno di fine settembre osservai la Terra girando pigramente la sfera incandescente con isole, continenti e mari. Puntai a caso il dito che si fermò su uno strano posto..Tavernova.
"Bene, visto le mie giornate qui sono tediose, Vostra Altezza, trascorrerà un pò di tempo in questo posto..celata ovviamente, come guerriera e con le mie doti magiche del Fuoco e mutamento, ecc.".
Tutti si voltarono a guardarmi ed Ismael insistette per accompagnarmi in qualità di Comandante delle Guardie di Serenica ma rifiutai "No, non vi è alcun pericolo, sarà un comune paesello, tutto al più il rischio peggiore sarà finire sotto le grinfie di una pecora" ridendo ed osservando ciò che il sofisticato elaboratore elettronico, vezzo tecnologico del Regno, mostrava di quel posto.
"Mi fingerò giornalista, e andrò a lavorare per Radio Rosa, non sembra difficile parlare di sagre e vie da rifare, proteste di cittadini..si, farò la reporter e giornalista, mandate un mio curriculum falso ovviamente" stiracchiandomi pigramente.


In men che non si dica dopo un paio di giorni mi trovai in quel di Tavernova, mi portai un piccolo bagaglio coi vestiti del luogo e anche la mia Volpe Ambrata.
Entrare a Radio Rosa fu facile visto il falso curriculum e stavo seduta sulla mia scrivania al telefono, alzando gli occhi al cielo mentre una donna si lamentava che, nonostante le proteste alla Amministrazione Comunale, il bar sotto casa sua continuava a schiamazzare fino a ore tarde e che la via era pure buia, e questo aumentava il pericolo di ubriaconi molesti e prostitute per la strada.

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Guisgard 02-10-2018 23.05.57

Nel chiostro c'erano diverse studentesse, molte delle quali accalcate lungo il giardino interno, mentre una lieve e fresca brezza soffiava fra le cime dei faggi e degli olmi.
Il venerabile aspetto di quel luogo, con i suoi pilastri alto medioevali ed i resti di antiche murature, cozzavano però col gli abitini alla moda, casual e new age indossati dalle diverse studentesse, segno dei tempi e della vanità umana.
Ad un tratto Gwen si sentì chiamare e voltandosi vide le sue tre compagne di classe, Arima, Zina e Ulia che venivano verso di lei.
Parlottavano fra loro e continuarono a chiacchierare anche quando ebbero raggiunto Gwen.
“Parlavamo di ciò che si sente dire oggi a Tavernova...” disse Ulia “... riguardo ciò che è accaduto al campo di Caifon...”

Guisgard 02-10-2018 23.06.04

Il falso curriculum aveva funzionato e quello era il primo giorno di lavoro per Altea, che da dea cosmica era diventata di colpo giornalista in quella redazione di provincia.
Il direttore, il signor Mustag, uomo sobrio ed attempato, ex avvocato e persona di coscienza, se ne stava nel suo ufficio passando in rassegna tutte le possibili notizie per riempire il suo giornale.
Poi si alzò e raggiunse i suoi impiegati.
“Signori...” disse a pochi passi dalla scrivania di Altea “... solo due cose... occorre una notizia per la prima pagina della versione on line... e poi volevo informarvi che avremo un ospite... un giornalista che viene dalla città, quindi un pezzo grosso... non chiedetemi del perchè verrà a farci visita e soprattutto per quale motivo resterò con noi un paio di settimane... mi è stato chiesto come piacere personale da un mio amico redattore... quindi resterà con noi per una quindicina di giorni.”

Lady Gwen 02-10-2018 23.23.06

I tiepidi e pallidi raggi solari filtravano attraverso le foglie degli alti alberi, bucando appena la cortina di nubi.
Il vociare era sostenuto e dal ritmo serrato, il chiostro era ricolmo di studentesse che ne approfittavano delle ultime ore di luce e del tepore degli ultimi scampoli d'estate.
Mi sentii chiamare, erano Arima, Zina e Ulia, che parlottavano in modo parecchio concitato fra loro.
Mi raggiunsero sul prato curato e tagliato di fresco e le ascoltai.
"Sì, ne ho sentito parlare da Rhon ed una ragazza, lui lo ha saputo quando è andato oggi a fare delle commissioni per il professor Martyn, credo per la lezione di Erboristeria di domattina" commentai, poiché il tuttofare era l'unico nostro raffronto con la cittadina fuori dai cancelli della scuola "Cosa credete che volessero fare? Insomma, perché fare una cosa del genere?" con una smorfia.

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Guisgard 02-10-2018 23.31.45

“Chissà...” disse Zima “... magari potrebbe essere un rituale magico...”
“O forse avere a che fare con qualche messa nera...” fece Ulia
“O magari, più probabilmente, un fenomeno del tutto naturale...” mormorò Arima.
“Tu invece cosa ne pensi, Gwen?” Ulia a Gwen.

Lady Gwen 02-10-2018 23.35.59

"Rituale, dici?" dissi, incuriosita e pensosa.
Ciò mi ricordò che sarebbe stato Samhain a breve, proprio il trentun'Ottobre e dovevamo pensare ad organizzare qualcosa di carino.
Messa nera...
Non mi convinceva molto quell'ipotesi.
"Io penso che sia stato semplicemente qualcuno di troppo spiritoso, a discapito del povero Caifon e dei suoi cavoli..."

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Guisgard 02-10-2018 23.41.17

“Uno scherzo...” disse Ulia pensierosa, per poi fissare Gwen “... mah, chissà... io però, al di là di tutto, vorrei proprio vederlo quel campo di broccoli...”
“Magari!” Zima.

Lady Gwen 02-10-2018 23.45.26

"Ragazze, ricordate quando Alysa, Claire e Lucy sono uscite di nascosto per andare al Villaggio, vero? Non voglio assolutamente ripetere la loro esperienza..." scuotendo la testa.
In effetti, non mi andava proprio di stare in punizione tutta la notte nella foresta al limitare della scuola, le tre ragazze ne avevano detto cose terrificanti e volevo starne debitamente alla larga.
Curiosità okay, incoscienza grazie, ma no grazie.

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