Camelot, la patria della cavalleria

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-   -   Spiritualità Cavaliere: tra spiritualità e senso del dovere (http://www.camelot-irc.org/forum/showthread.php?t=1736)

Guisgard 19-07-2011 13.50.49

Esatto.
Ma che sono poi, non lo dimentichiamo, i valori fondamentali su cui si basa la Fede Cristiana.
Un samurai, tanto per fare un esempio, ha valori totalmente diversi da quelli di un cavaliere, proprio perchè è "nato" in un contesto culturale, sociale e religioso, totalmente differente.

Rohan 19-07-2011 13.51.42

Allora in questo modo potremmo affermare che, con valori differenti, esistono più tipi di cavalieri nel senso più lato.

Guisgard 19-07-2011 13.54.51

No.
Il cavaliere è tale perchè segue quei determinati valori.
Se così non fosse, non sarebbe un cavaliere come storicamente lo si intende.
Un guerriero mussulmano, o uno indù, o il già citato samurai sono differenti dal cavaliere proprio perchè seguono valori ed ideali totalmente diversi.
E questo deriva dal fatto che provengono, come detto, da contesti culturali, sociali e religiosi differenti.

llamrei 19-07-2011 14.00.55

Citazione:

Originalmente inviato da Rohan (Messaggio 34753)
O Karol Woityla, o Giovanni Falcone e Paolo Borsellino...uno dei problemi dei giorni nostri non è essere cavaliere ma addirittura riconoscerlo...spesso si definiscono "cavalieri", nel senso di persone meritevoli e degne di nota gente senza meriti ne capacità grandiose!

Appunto: il titolo è solo un paliativo. E' un termine vetusto che sta ad indicare un insieme di ideali. Ora si potrebbero identificare le persone -che un tempo avresti indicato come "cavalieri"- con altri termini

Rohan 19-07-2011 14.25.43

Ad esempio, dama Llamrei? :smile:

llamrei 19-07-2011 15.13.15

santo, ad esempio

llamrei 19-07-2011 15.15.25

I nomi citati sono solo quelli più famosi.
Vi sono "cavalieri " (intesi sia come genere maschile ma anche femminile, ovviamente) che operano nell'anonimato più assoluto ma che il loro operato è altrettanto nobile di quelli giunti alla ribalta

Rohan 19-07-2011 15.19.39

Vero, penso anche a uomini e donne ridotti alla povertà, che nonostante tutto, mantengono una famiglia e alta la loro dignità...

llamrei 19-07-2011 15.22.04

Non solo: prova a pensare al prete di periferia che si arrabatta con quel poco che gli viene concesso dai superiori per tirare avanti a delle situazioni inverosimili all'interno del suo contesto sociale...o chi offre il proprio aiuto nei luoghi più impensabili del mondo, a chi allunga la mano alla persona che ormai ha perso ogni speranza.. e tutte queste persone lo fanno nel silenzio più totale..

Rohan 19-07-2011 15.27.11

...e spesso non ricevono molta gratitudine...e qui si pone la seconda domanda della questione da me posta: ne vale la pena esserlo? Se si, perché? Io credo di si, in fondo il bene ripaga sempre...o no? :smile:


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