Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 25-06-2018 23.51.55

Il fantasma dell'Elyseum
 
“Chi è questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.”

(Salmo 23)

IL FANTASMA DELL'ELYSEUM



“Ho venduto l'anima per l'arte, la bellezza e la felicità.”
(Crizia il giovane)



Uaarania City, così viva, così perlata ed intrisa di vetro, cemento, oro ed argento e così civettuola, libertina da far pensare che qui ogni giorno sia una laica Domenica, un'Estate incessante ed una Babele di piaceri, di vizi e di spensieratezza.
Col suo immenso parco verde ed ombroso, di viali d'agrifoglio, di ligustri in fiore, di giardini cangianti, piazzette con fontane guizzanti e frivoli giovani allegri dai cellulari sempre puntati a ritratte volti e gesti di lieta licenziosità.
Con i suoi svettanti grattacieli, i pinnacoli, le logge ed i porticati dei suoi palazzi quasi orientali, le strade trafficate ed animate di negozi e vetrine, Uaarania City, capitale delle Quattro Province Unite che costituiscono lo stato di Uaarania, vedeva le sue arterie gonfiarsi di un fiotto rosso, bianco e nero di cittadini frettolosi, ansimanti ed irrequieti i quali correvano con i tablet, gli smartphone ed ogni loro sogno verso il grandioso Castello dell'Elyseum, sede delle arti, della bellezza e dei desideri sospesi.
Qui infatti l'affascinante, geniale e discusso (dai giornali esteri) Phoemnisk, l'uomo in grado di realizzare ogni sogno e fantasia, avrebbe concesso un'intervista trasmessa a reti unificate in tutto il paese.
Poiché da sempre accade che l'anima del popolo vede la figura di un uomo dietro ad un'idea o ad un principio, dietro l'uomo dell'Elyseum la gente vedeva il sogno che si realizza, la vita fatta di bellezza e di felicità, simile ad un'opera d'arte.
Il castello dell'Elyseum sorgeva appena fuori città, poco oltre la grande periferia Est, che da antica prigione divenne prima sede dell'Accademia delle Scienze e poi acquistato da Phoemnisk si trasformò nel quartier generale del suo impero delle arti.
Decine di monitor in altissima risoluzione erano stati montati in vari punti del castello per trasmettere l'intervista ed ovunque troneggiava il simbolo dell'uccello morto della Minskredeyan, la casa artistica di Phoemnisk.
Era stato poi promesso che ai primi cento che fossero riusciti ad entrare nel cortile Ovest interno al maniero sarebbe stata data la possibilità di vedere nientemeno che l'uomo più ambito del pianeta ormai.
Phoemnisk era alto, dall'aspetto freddo, asciutto e cupo.
Il suo sguardo era attento ed indagatore, l'espressione sempre assorta, i capelli lunghi e scuri, gli occhi di un colore indefinito, forse solo perchè le telecamere non l'avevano mai davvero ripreso da così vicino, il volto pulito e la bocca sottile.
Ma aveva un che di amabile, di affascinante, ma soprattutto di misterioso.
Alcune riviste di gossip l'avevano definito la perfetta sintesi tra Cyrano e Cristiano, dai poteri (mediatici) di Mefistofele e dalla curiosità intellettuale di Faust.
Un Conte di Montecristo tornato con il tesoro perduto dell'arte e delle bellezza, per vendicarsi della vita che a suo dire appariva troppo avara di felicità concessa agli uomini.
Per molti era Ulisse sempre naufrago tra il Bene ed il male, capace di chiamare Itaca ogni porto a proprio piacimento e con schiere di Calipso, Circe, Nausica e Penelope ad attenderlo.
Per i tanti avventori possedeva la bellezza illusoria di Byron, la decadenza di Baudelaire e la follia di Tasso.
Per i troppi curiosi e scettici le sue opere confondevano la licenziosità del genio Boccaccesco con il misticismo aureo Dantesco.
Per alcuni poi era un genio empio ed irriverente come Cavalcanti e spregiudicato come l'Angiolieri.
Per i conservatori era un cinico Machiavelli, un ambizioso Cesare Borgia ed un folle Nerone.
La verità è che Phoemnisk era molte cose, forse troppe e la gente lo adorava come se fosse il dio libero di una società vuota e declinante, che brama la bellezza e la felicità illudendosi che la vita sia un immenso reality in cui cantare e ballare per l'eternità.
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+++

Lady Gwen 26-06-2018 00.10.43

Uaarania City.
Non era la mia città, ma che importava? Era qui, tutto ciò di cui si poteva aver bisogno nella vita.
Ricchezza, benessere, felicità, divertimento, libertà, spensieratezza.
Anche arte, bellezza.
Ma questo, era un privilegio di pochissimi.
Mio, soprattutto.
Benché curare la collezione fosse solo un lavoro, avevo fatto del palazzo la mia casa e dell'arte la mia ragione di vita.
Ero totalmente immersa in questo mondo quasi onirico, dai tratti effimeri e vaghi di un sogno.
E in tutto sembrava infusa la personalità magnetica e attrattiva di Phoemnisk.
Neanche io, in mesi, mesi e mesi di lavoro, ero riuscita a decifrarlo, a capirne l'essenza, figurarsi i media.
L'attenzione del mondo intero era rivolta su quest'uomo misterioso e sfuggente.
Il quale, però, aveva deciso di concedersi finalmente a quel mondo.
Per far conoscere a tutti la bellezza e l'arte nel loro senso più alto, sublime e profondo.
C'era agitazione, fermento, anche io ero molto nervosa.
La gente non vedeva l'ora di conoscerli, di penetrare i segreti di questo palazzo e ciò mi provocava sia ansia che euforia.
Avevo trovato questo lavoro per caso.
Ero solo una normale studentessa di arte fresca di laurea e avevo visto questo strano annuncio, rivolto unicamente a gente dotata di grande competenza e non mi sembrava vero.
Anche tutt'ora.
Avevo qualsiasi cosa si potesse desiderare, un ottimo lavoro, vestiti, gioielli, un ottimo stipendio e facevo ciò che amavo, in uno dei luoghi più ambiti del pianeta.
Ormai tutto era pronto e a breve il palazzo avrebbe aperto se stesso ed i suoi cancelli.https://uploads.tapatalk-cdn.com/201...507ef2ea2e.jpg

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Guisgard 26-06-2018 00.43.54

La collezione di opere d'arte presenti nell'Elyseum era inestimabile.
Molte riviste d'arte avevano provato a stimarne il valore, come avevano tentato anche diverse accademie artistiche e persino qualche università.
Alcuni collezionisti orientali, soprattutto giapponesi e cinesi, avevano avanzato proposte di acquisto di questo odi quel senza però riuscire mai ad accaparrarsi l'oggetto dei loro desideri.
Un paio di sceicchi erano stati allettati dalla possibilità di far propri gli impareggiabili articoli che componevano la collezione del castello, ma avevano visto recapitarsi solo rifiuti o prezzi al di là di ogni morale.
Qualche ladro aveva poi provato a rubare uno di questi tesori, venendo però sempre acciuffato.
Qualcuno era anche perito nel castello tentando di fuggire alla sicurezza privata.
Gwen quindi aveva un ruolo di incredibile importanza, tanto ambito ed invidiato quanto complesso, rischioso.
Come tutte le più strette collaboratrici di Phoemnisk, anche lei era stata scelta, oltre per l'indiscutibile competenza, per l'avvenenza fisica.
La bellezza, diceva lui, è un segno che qualifica e descrive i prediletti del Destino.
E' perciò un premio.
Assumere belle ragazze era un po', secondo l'idea di Phoemnisk, come acquistare un'opera d'arte, poiché solo uno sciocco ed un incompetente acquisterebbe un pezzo che gli risulti brutto e che non ne susciti l'interesse.
Gwen aveva il compito, oltre che di curare l'intera collezione di opere d'arte, anche di interagire con Rusputus, il capo della sicurezza privata di Phoemnisk e responsabile quindi della tutela dell'intero castello.
E proprio quella mattina Gwen avrebbe dovuto incontrare il militare nel suo ufficio nella torre Nord dell'Elyseum.
Era costui un uomo alto e grosso, sui cinquanta, dall'aspetto bieco e vissuto, poco propenso alla parola quanto ai sentimenti ed abituato più a trattare con i nemici che con gli amici.
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Lady Gwen 26-06-2018 00.52.40

Mentre avanzavo nei corridoi per raggiungere Rusputus, mi guardavo intorno, osservando le poche opere che tenevamo alla portata di tutti, poiché gran parte era conservata in stanze apposite ben lontane da chiunque e rimanevo rapita, affascinata.
Era una collezione di valore inestimabile, indecifrabile.
Di una rarità al di fuori di ogni umana comprensione.
Innumerevoli uomini e donne avevano avanzato proposte di acquisto, ma tutte erano state restituite al mittente.
Molti avevano tentato di rubare, in preda alla più totale follia e spesso questa loro follia l'avevano pagata con la vita, com'era giusto che fosse.
Raggiunsi finalmente l'ufficio e bussai due colpi.
"Sono Gwen."
Visto l'evento che ci attendeva, era indispensabile curare la sicurezza in modo quasi maniacale.
Poiché essere uno degli uomini più famosi del pianeta, voleva dire essere anche quello più esposto al mirino di pazzi fanatici.

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Guisgard 26-06-2018 01.32.25

Gwen entrò nell'ufficio, trovando Rusputus alla sua scrivania mentre ungeva il suo coltello da guerra.
La guardò e per un lungo e lascivo istante i suoi occhi marroni ed inespressivi scivolarono lungo il corpo della ragazza, dandole subito una sensazione di indecenza e disagio.
Per un istante Gwen si sentì come sporca.
“Prego...” disse invitandola a sedersi “... quanto manca all'inizio? Ci sono già gli spettatori? Ed i giornalisti?” Fissando la lama del suo coltello. “Detesto i giornalisti... quasi quanto detesto gli Ebrei... se quel popolo maledetto avesse una sola gola...” rigirando il suo pugnale “... potrei reciderla in un colpo solo... bastardi giornalisti... sempre a difendersi i negri... i cinesi... gli slavi e soprattutto gli Ebrei... sempre con quella loro storia sull'olocausto... feccia...”

Lady Gwen 26-06-2018 01.39.02

Entrai, trovandomi davanti il rude e schivo capo della sicurezza e sedendomi davanti a lui.
Come sempre, mi sentii male, a disagio, quando mi guardò.
Era sempre così, mi dava fastidio il modo in cui mi guardava,il modo in cui mi spogliava con gli occhi e mi dava fastidio essere io l'addetta all'interfaccia col tizio in questione.
Aspettai che finisse tutte le sue farneticazioni sugli slavi, i giornalisti e gli ebrei.
"Sì, è tutto pronto. Anche lui dovrebbe esserlo, a quest'ora. Dobbiamo stare attenti al massimo, avremo cento persone in questo palazzo e non possiamo assolutamente permetterci sviste o distrazioni" dissi, con tono distaccato.

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Altea 26-06-2018 15.21.28

Era una mattinata di mezzaestate afragolignonese, mentre ancora adolescente giravo proprio con l'omonimo libro di Shakespeare in mano, avevo letto nel calendario inglese che ricorreva proprio il 24 giugno ovvero il Giorno di Ns. San Giovanni Battista.
Camminavo nel vialetto della villa sontuosa ed antica tra le rose e fiori colorati, tra un tripudio di colori, mentre udii delle voci.."Oh, ma sarà un ritratto favoloso, Sir De Bastian e permettetemi le parole dette con sincerità e senza malizia, ma vostra figlia è un bocciolo di rosa rara in questo giardino".
L'uomo altero che era mio padre aveva lo sguardo aggraziato in quel momento, sbuffai sventolandomi col libro per la afa. Odiavo quando mio padre si attorniava dei suoi amici studiosi, a volte mi lasciava sola per i suoi viaggi archeologici o per le sontuose collezioni che abbellivano il Palazzo delle Rose da secoli.
"Siete un pittore?" avanzando lentamente col libro stretto al petto "Oh, la bellezza salverà il mondo..dicono..ma io non concordo, la bellezza esiste solo agli occhi di chi guarda, a volte molti la ignorano".
Mio padre rise.."La mia Altea, ha un carattere scontroso, sarà difficile per voi ritrarla monsieur" ridendo ancora e io sbarrai gli occhi, odiavo farmi delle foto, figurarsi un ritratto che mio padre voleva appendere assieme a quello degli antenati, proprio vicino a quello in cui ero una bambina.
Fu così che il pittore per giorni gettò pennellate di colore in quel giardino, per fortuna rinfrescato grazie ad un temporale estivo, mentre osservavo attentamente nei suoi occhi l' estasi dell' artista; non parlava..ma creava..e fu una fortunata visto ero poco avvezza alle conversazioni.
Quando venne esposto ci furono i migliori amici ed amiche di mio padre, parenti stretti e affini; alcuni erano dei collezionisti famosi afragolignonesi, altri artisti e poi i colleghi archeologici di mio padre.
Fu fatto scendere il drappo rosso e vidi quella ragazza bionda, dove gli occhi verdi spiccavano tra delle rose tendente al rosso per simboleggiare la bambina che stava diventando donna, appassionata. Avevo indossato un vestito stretto e veniva messo in risalto il seno non più quasi acerbo in un quel vestito antico di epoca vittoriana appartenuto ad una mia antenata.
Fu un attimo, sentivo solo applausi e osservavo la gente congratularsi col famoso artista ma io guardavo quel dipinto con aria magnetica..io ero veramente quella ragazza dalle labbra scarlatte, il seno che stava diventando prorompente e i verdi occhi magnetici, curiosi e misteriosi.
E lì ebbe inizio il mio dramma, non staccavo gli occhi da quel dipinto ma iniziai a non staccare gli occhi dal mio volto, il mio corpo. Iniziò un sentimento nuovo nel mio animo, non era la volontà di mostrarmi bella agli occhi degli altri oppure farmi bella per un ragazzo e mio padre iniziò a preoccuparsi.
Passavo ore a guardarmi allo specchio, accarezzarmi le lunghe bionde ciocche, rendermi bella, comprarmi i vestiti più nuovi ma non ne parlavo con nessuno, quel quadro aveva risvegliato un Amore Unico.
E solo Unico poteva essere, non sapevo cosa fosse ma realizzai mi amavo di un amore sviscerale che forse nemmeno Narciso era al pari di me.
Non guardavo nessun ragazzo, nessun uomo ma solo me stessa, amavo trascorrere le ore ad amare la mia pelle rendendola più bella e delicata ormai ero una donna e tutti i conoscenti sostenevano la più affascinante avessero mai visto ma mio padre sapeva ben più e non aveva più lo sguardo fiero di una volta ma rassegnato e preoccupato.


Il lungo viaggio verso Uaarania era stato molto tranquillo, non capivo il motivo ma mio padre e i suoi amici si erano avventurati verso questo posto molto strano poiché erano curiosi di conoscere molto di più su questo pittore, Phoemnisk e soggiornavamo in una sontuosa villa stile orientale, molte raccomandazioni ci erano state fatte ma noi avevamo visto molti posti quindi ci saremmo adattati alle usanze del luogo.
Mangiavo un delizioso dolce al cioccolato mentre Monsieur Gerard, il migliore amico di mio padre, mi guardava seduta sulla poltrona, accomodai lo spacco della gonna ma mi resi conto non erano le mie gambe ad attrarlo fortunatamente.
Le sue parole mi ronzavano in testa mentre bevevo il thè agrumato..spiegazioni..voleva mi aprissi proprio a lui e scoppiai in una risata di non curanza poggiando il piattino.
"Ebbene Monsieur Gerard, la mia non è proprio..vezzosità od alterigia, oppure vanità verso gli altri" ma il mio volto si fece buio e serio "Ammetto a volte sono preoccupata pure io, non rinnego gli uomini per questo motivo.. il problema Monsieur..è che io mi amo..follemente..amo me stessa, come potrei darmi ad un uomo se poi mi ruberebbe a me stessa. E' strano? E' peccato? Nulla è più bello di me" alzando gli occhi verso il quadro pensando tutto ebbe inizio da lì "Volete mandarmi da uno psicologo? Non ci penso nemmeno" guardandomi allo specchio accarezzando i biondi capelli "A proposito cosa pensate dell' edonismo?" come nulla fosse.

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Guisgard 26-06-2018 16.17.21

Rusputus guardò Gwen, stavolta negli occhi, per un lungo istante, tornando poi a fissare la scollatura accennata nel suo abito.
“Non temi...” disse infilandosi in tasca il lungo coltellaccio “... i fanatici e gli ammiratori troppo fissati li mangio a colazione...” tirando fuori da un cassetto il suo revolver ed il caricatore “... non accadrà nulla, stia tranquilla...” con un ghigno che aveva in sé qualcosa di volgare e sgradevole “... sono il migliore, no?” Mostrando il braccio muscoloso sulla scrivania. “Avanti, tocchi...” indicando il braccio piegato ed il muscolo teso “... tocchi e vedrà com'è fatto un vero uomo.” Ridendo.



Gerard guardò Altea.
“La mitologia” disse “è molto affascinante, poiché descrive in modo poetico e fiabesco i vizi e le virtù umane. La parola mito infatti deriva da favola o racconto. Tuttavia oggi la scienza conosce molti aspetti della psiche umana e parecchi miti e paure antiche attualmente possono essere curate. Per questo credo che la tua vanità, o come dici tu l'edonismo, possa essere affrontato con una giusta terapia a livello psichiatrico. Andare oggi in analisi non può che aiutarti.” Annuendo.
In quel momento entrò nella stanza il padre di Altea.

Lady Gwen 26-06-2018 16.22.58

Rimasi a guardarlo inespressiva, senza mostrare alcuna emozione.
Pensava davvero di impressionarmi in quel modo?
Mi alzai.
"Se non c'è altro, ho del lavoro da sbrigare. Buona serata" dissi, per poi lasciare quell'ala del palazzo.
Sì, vero, c'era tanto da fare per l'evento, ma avevo organizzato tutto talmente bene che ora non avevo più tanto da fare; il fatto era che non sopportavo quell'uomo e meno gli stavo vicina, meglio mi sentivo.

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Guisgard 26-06-2018 16.34.43

Mentre attraversava il corridoio, Gwen fu avvicinata da Patty, una delle segretarie di Phoemnisk.
"Gwen..." disse mostrandole un bigliettino "... guarda, è arrivato poco fa..."
Il biglietto così recitava:

"Ucciderò Phoeminsk."

"Di biglietti così ne arrivano tanti, ad ogni evento qui al castello..." Patty visibilmente nervosa "... lo so, dovrei farci l'abitudine, sono perlopiù vaneggiamenti di fanatici... ma la verità è che ogni volta mi mettono ansia..."

Altea 26-06-2018 16.37.50

Quelle parole rimbombavano nelle mie orecchie e guardavo solo la sua bocca muoversi pronunciando quella parola ovvero "terapia".
Mi si bloccò l' aria, non potevo rinunciare a me stessa, al piacere che mi dava il guardarmi e l' amarmi.."Sarà difficile..è partito tutto da quel quadro..è colpa di mio padre che l' ha voluto. Non sono miti e leggende, il piacere assoluto colto subito, nel suo attimo, la felicità nel provare un piacere così forte, qualsiasi cosa da cui ci viene dato è un fiore prezioso da coltivare.."ma non finii la frase che entrò mio padre e mi voltai verso lui.
Guardai per un momento monsieur Gerard e poi, nuovamente, mio padre e mi alzai per abbracciarlo "Tutto a posto papà?" sorridendogli dolcemente per un attimo solo, giusto quel tanto per togliermi il peso della coscienza che portavo nell' animo.

Lady Gwen 26-06-2018 16.42.35

Fui fermata da Patty, che mi fece vedere un biglietto.
"Non abbiamo nulla da temere. Sono solo comportamenti da mitomani, nulla di incontrastabile di cui preoccuparci" dissi, senza dare molto peso alla cosa.
Se avessimo dovuto tener conto di tutti i fanatico mitomani, non avremmo finito più.
Avevamo un'ottima sicurezza, infallibile, dunque non dovevamo preoccuparci.

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Guisgard 26-06-2018 17.00.11

“Si, tutto bene, Altea...” disse l'uomo a sua figlia.
“Eppure mi sembra lei sia preoccupato...” Gerard.
“No, solo un po' pensieroso...” mormorò il padre della ragazza “... ho appena ricevuto la mail di un mio vecchio amico... mi chiedeva ospitalità e naturalmente io l'ho invitato qui da noi...”



Le parole di Gwen tranquillizzarono Patty.
“Sei in gamba, cosa faremmo qui senza te.” Disse sorridendo. “Dai, col tuo talento saresti di certo la migliore in assoluto. Scaleresti i gradini di questo luogo fino al successo più alto. Dopotutto sei l'unica qui a non essere entrata ancora nel letto di Phoemnisk... quando ti deciderai?” Con fare civettuolo.

Altea 26-06-2018 17.06.02

Effettivamente mio padre aveva il volto preoccupato e mi voltai verso Gerard annuendo alle sue parole, stavolta iniziai a preoccuparmi io.."Papà, se è un tuo vecchio amico perché hai il volto preoccupato? Quindi avremo ospiti, nemmeno arrivati qui e già avremo intrusi in casa...io lo trovo piuttosto..seccante" accentuando le ultime parole "Ma cosa ti preoccupa" facendo segno di sedersi mentre gli servivo del the in modo premuroso per poi sedermi attorno al tavolino di pregiato ebano.

Lady Gwen 26-06-2018 17.11.22

Sorrisi leggermente.
Sì, era vero, anche se dopotutto la sicurezza non era compito mio.
Poi però diventai improvvisamente fredda.
Odiavo questi discorsi.
Odiavo sentirli fare fra loro, odiavo sentirli fare a me, li odiavo e basta.
"Fin'ora ho sempre dato il massimo, lavorando duramente e ottenendo grandi risultati anche senza ricorrere a questi mezzi. E il fatto che voi, nonostante tutto, siate rimaste solo delle segretarie, vuol dire che non è poi così indispensabile" le risposi, senza fronzoli "Ora sono certa tu abbia molto lavoro da fare, Patty" fissandola.
Speravo la smettesse una volta per tutte con questo suo atteggiamento.

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Guisgard 26-06-2018 17.14.05

"Oh, no..." disse l'uomo a sua figlia "... no, Altea... non dire così... il dottor Iasefol è un uomo per bene, oltre che un valente fisico... solo che mi ha turbato il suo modo di parlarmi... sembrava agitato... mi ha chiesto ospitalità, quasi implorandomi di tenere segreta questa sua visita qui da noi..."
"Forse è nei guai." Gerard.
"Chissà..." mormorò il padre di Altea.



Patty annuì a Gwe e tornò al suo lavoro.
"Pensaci..." disse prima di andare via.
Poco dopo Gwen fu avvicinata da un'altra segretaria.
"Gwen, Chef ti vuole subito nello studio 29." Le riportò.
Chef era l'assistente numero uno di Phoemnisk.

Lady Gwen 26-06-2018 17.16.10

Non le risposi, ma sicuramente le mie parole avevano avuto un effetto, su di lei.
Fui avvisata poi che Chef voleva vedermi e lo raggiunsi nell'ufficio 29 come richiesto.

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Altea 26-06-2018 17.19.25

"Iasefol...non ricordo questa persona, ma allora è giusto sia così" guardando i due uomini vicino a me negli occhi "Chissà cosa mai lo turberà, raccontaci di lui, papà. Un fisico...da quando ti sei dato alla scienza" sorridendo e voltandomi verso lo specchio accarezzando le mani bianche per poi tornare con lo sguardo verso mio padre. Effettivamente non lo avevo mai visto turbato.

Guisgard 26-06-2018 17.43.22

“Il dottor Iasefol” disse il padre di Altea “è come detto un fisico brillante ed una persona perbene. Ha insegnato a lungo nell'Università Cattolica di Afragolopolis, per poi trasferirsi qui a Uaarania per alcuni suoi studi che ha sempre però tenuti segreti. Ora non so... lo sento alquanto agitato... vedremo...” fissando sua figlia.

Guisgard 26-06-2018 17.43.50

Gwen raggiunse lo studio, dove Chef l'aveva fatta chiamare.
L'uomo però era occupato e le fece segno di attendere sulla porta.
Lui era davanti alla cabina di regia, dove in chiaroscuro si intravedeva una figura i cui tratti erano però celati.
L'unica parte del corpo che sfuggiva al manto della penombra era un braccio dal quale si muoveva una mano coperta da un guanto.
“Ti stanno aspettando per l'intervista, capo...” disse Chef a colui che era nella cabina.
“Il nuovo spettacolo” disse Phoeminsk ignorando le parole dell'altro “deve avere qualcosa di unico... non deve essere scontato... né prevedibile... l'arte non lo è mai, come non è ripetibile... essa è un attimo, un istante, un momento fugace e sfuggente... un effimero frammento di vita che non si ripeterà mai più... serve qualcosa di speciale... più che speciale... la caduta di Lucifero lo fu... come l'incendio di Roma... o la morte di una stella...” muovendo la mano in quel guanto.
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Altea 26-06-2018 17.48.56

Ascoltai attentamente le parole di mio padre e una strana agitazione mi percosse "Speriamo....soprattutto di non incorrere noi in guai, sei troppo altruista papà, chissà mai cosa sarà successo..lo scopriremo" sorridendogli ma leggermente preoccupata.."Pensò arriverà presto questo Iasefol, aumenta la sicurezza in casa, non si sa mai...chissà su cosa lavorava..sembra un film noir" sventolando il ventaglio..."E per quanto riguarda il genio dall' estro artistico? Cosa ne sapete, mi avete trascinata qui senza io sappia nulla di lui".

Lady Gwen 26-06-2018 17.54.41

Raggiunsi Chef, che mi fece attendere sulla porta.
Benché celato, riconobbi Phoeminsk, soprattutto quando parlò.
E rimasi affascinata dalle sue parole, restai ad ascoltarle senza riuscire a fare altro se non quello.
Vero, Patty aveva ragione che non mi ero concessa a lui, ma mi bastava ascoltarlo per emozionarmi, per lasciarmi trasportare dalla magia di quelle sensazioni.
Sì, tutto doveva essere unico, perfetto, memorabile, come questo luogo e come tutta la sua opera immensa.

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Guisgard 26-06-2018 18.38.01

"E' l'uomo più discusso, invidiato ed affascinante del pianeta pare." Disse Gerard ad Altea. "Phoemnisk è di gran lunga nei sondaggi l'idolo dei giovani. Tutti sono convinti che sia capace di realizzare i sogni di ciascuno."
"E' un fenomeno mediatico, ecco cos'è." Accendendosi la pipa il padre di Altea.
"L'uomo che ha trasformato la vita in un grande reality direi." Fece Gerard.
"In una grande illusione per meglio dire." Replicò il padre di Altea.



Gwen restò sulla porta ad attendere, intravedendo la mano di Phoeminisk che gesticolava, quasi dando forma e suono alle sue parole, come fosse un direttore d'orchestra.
Le sue dita parevano fluttuare nell'aria, muoversi leggiadre, delicate, eteree, come se descrivessero un modo bellissimo ma celato ai più e reale solo per lui.
Chef allora unì e restò a guardare la mano di Phoemnisk che si ritirava nel chiaroscuro della cabina, fino a dissolversi tra le ombre dello studio.
Chef raggiunse quindi Gwen.
"Tutto oggi, stramaledizione..." disse accendendosi una sigaretta "... l'intervista e poi le audizioni... va all'androne Nord e raccogli i nominativi delle ragazze che aspettano per il provino... mi raccomando, scegli solo le più belle, intesi?"

Altea 26-06-2018 18.44.07

Ascoltavo il battiribecco tra Gerard e mio padre. "Insomma un personaggio discusso quanto enigmatico.. Vorrei vederlo.. Ho sentito parlare di uno spettacolo all'Elyseum o qualcosa del genere. Si potrebbe andare" con aria incuriosita pensando a cosa indossare e come fare mostra di me, essere più splendente per me.

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Dacey Starklan 26-06-2018 22.31.45

L’audizione.
Un banco di prova importante, capace di cambiare una vita.
La mia.
Avevo lavorato sodo per prepararmi a quel giorno, per poter essere tra quella massa di persone che si accalcavano nella speranza di essere scelte per entrare al Castello e mostrare il proprio talento.
E chissà, magari diventare parte di esso.
Un ruolo ambito che portava ad un’alta, altissima competizione.
Faceva caldo, ad aspettare in quel cortile, stretta tra un uomo con una cornamusa e una giovane contorsionista.
Tutti aspettavano, scalpitavano, fremevano e speravano di essere scelti e ottenere la loro chance, la loro chiave per il successo.
Io mi ero allenata molto, avevo studiato, provato canzoni su canzoni, coreografie su coreografie e ancora mentre stavo lì in attesa, mormoravo strofe e abbozzavo qualche passo.
Serviva a rilassarmi, ad aumentare il mio controllo e la mia confidenza.

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Lady Gwen 26-06-2018 22.39.28

Si dissolse, mentre in me erano ancora vive le emozioni di quelle parole.
Ridacchiai a Chef quando mi raggiunse e si accese una sigaretta.
"Beh, finirà, prima o poi..." alzando le spalle.
Poi annuii sospirando.
"Sì, lo so... Anche se demanderei volentieri a qualcun altro..." alzando gli occhi al cielo.
Certo, voleva dire che confidavano in me, ma comunque era una gran scocciatura.
A quel punto, con poca voglia, andai.

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Guisgard 26-06-2018 22.55.07

“Si, si tratta di un'intervista che Phoemnisk concederà ad un importante network televisivo, ovviamente dal suo castello.” Disse Gerard ad Altea. “Pare ci sarà quasi tutta la città, anche se solo i primi fortunati cento potranno entrare ell'Elyseum.”
“Ci sarà una calca immane...” fumando il padre di lei “... io di certo resterò qui ad attendere l'arrivo del mio amico Iasefol.

Guisgard 26-06-2018 23.02.13

Gwen lasciò Chef e raggiunse l'androne, da cui si poteva accedere al cortile interno.
Qui vi erano moltissime ragazze, tutte animate dal proprio talento, dai propri sogni e dalla speranza di poter essere scelte per diventare le stelle del futuro.
Qui Gwen trovò Set, il suo giovane assistente incaricato ad aiutarla secondo i dettami imposti da Phoemnisk.
Set era un giovane di altezza media, robusto, dai lunghi capelli scuri e la barba folta del medesimo colore.
Aveva uno sguardo chiuso, l'espressione cupa come se i travagli dell'adolescenza non l'avessero mai abbandonato e gesticolava, sebbene in maniera pacata, ogni volta parlava.
Le ragazze affollavano il cortile in ogni centimetro quadrato si poteva dire, spingendosi l'una contro l'altra.
Vi era anche qualche maschio, sebbene avessero ben pohe possibilità di essere scelti.
Tra le pretendenti vi era anche Dacey, che subito Set notò.

Altea 26-06-2018 23.03.39

Capii subito mio padre non voleva venire per qualche motivo personale contro quel personaggio, ma la mia curiosità era troppo forte.."Monsieur Gerard, vorrebbe accompagnarmi? Magari la Sorte girerà a nostro favore".
Mi andai a vestire indossando un tubino nero stretto ma non troppo per non essere estremamente volgare, acconciai i capelli perfettamente e mi guardai allo specchio, un palpito al cuore...i miei occhi non si staccavano dal mio volto ma poi il gatto saltò sopra alla toiletta e lo accarezzai.
Scesi le scale e mi diressi verso Gerard.."E per favore, non parlatemi di lui. Sapete voglio farmi idee personali, non voglio essere influenzata. Papà mi auguro di trovare il tuo amico al mio ritorno, stai attento mi raccomando" baciandolo su una guancia teneramente.

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Dacey Starklan 26-06-2018 23.09.06

Attesa e ancora attesa fino a quando nel cortile si notarono due volti nuovi, i selezionatori.
Sentii l’adrenalina scorrere nelle mie vene.
Vi era una donna, elegante e dai capelli fulvi ed un uomo con la barba e lo sguardo misterioso.
Era su di loro che avrei dovuto far impressione.
Diedi un leggero colpetto di tosse, per schiarirmi la voce.
Il mio numero considerava in due, praticamente, poiché ballavo e cantavo al contempo.
Cercai di farmi strada, dovendo spintonare tra le altre ragazze, verso i due, sperando che mi notassero subito aumentando così le mie possibilità.


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Lady Gwen 26-06-2018 23.09.30

Scesi nell'androne, poi in cortile e lo vidi pieno di ragazze.
Sospirai.
Avevamo molto lavoro da fare.
C'era anche Set, il mio giovane assistente, un po' cupo, ma non era male lavorarci insieme.
"Ce la faremo a finire entro un anno, mi chiedo?" sospirando al ragazzo, quando lo raggiunsi.
Vidi una ragazza avanzare tossicchiando e facendosi strada in maniera abbastanza arrogante, per i miei gusti.
"Sì?" le chiesi, con tono piatto, guardandola.
Carina, sì, ma stava a noi decidere.

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Guisgard 26-06-2018 23.13.46

“Non dobbiamo mica sceglierle tutte.” Disse Set sottovoce a Gwen. “Ne analizzeremo solo qualcuna, giusto le più avvenenti. Tanto al prossimo provino ritorneranno insieme ad altre ancora.” Guardò allora la ressa con una certa attenzione, per poi indicare alcune ragazze in rapida successione. “Tu... tu... tu... tu, laggiù... e tu!” Indicando infine Dacey. “Venite nell'androne. Con le altre ci rivedremo al prossimo provino.” Facendo segno alla sicurezza di farle uscire.

Guisgard 26-06-2018 23.14.13

Il padre di Altea la baciò teneramente, per poi sorriderle.
“Divertiti, ragazza mia.” Disse sereno.
Ma prima che Altea e Gerard uscissero, qualcuno bussò alla porta.
Una bussata decisa, pesante, fatta con forza.
Subito il padre della ragazza si alzò per aprire ed entrò uno strano individuo.
Fuori soffiava un vento forte, che rendeva l'aria della sera estremamente fresca.
Tuttavia il misterioso individuo era completamente imbacuccato, dalla testa ai piedi.
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Altea 26-06-2018 23.19.36

Stavamo per uscire, l' aria era veramente fresca ed indossai un giacchino di pelle ma la sorpresa fu tanta nel vedere arrivare un misterioso individuo tutto imbacuccato e mi fermai a guardarlo ed esclamai..."Lei è...Iasefol?" più che altro mostravo la mia perplessità, dovevo fidarmi a lasciare mio padre con questo individuo, certo se era ben camuffato era in guai seri e guardai Gerard per fermarmi un attimo, chiudendo la porta. Aspettai si presentasse.

Lady Gwen 26-06-2018 23.20.44

"Menomale, altrimenti non so che succederebbe in questo palazzo..." con gli occhi al cielo.
Scelse cinque ragazze, fra cui quella che era avanzata poco fa, e ci facemmo seguire, mandando via le altre.
Speravo che Set avesse fatto una buona scelta ed essendo un ragazzo, mi fidavo dei suoi seguire.

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Dacey Starklan 26-06-2018 23.21.48

Il fantasma dell'Elyseum
 
“ Tu!”

Udii una voce maschile e notai che il dito puntava proprio verso di me.
Dovetti fermarmi per non saltellare di gioia e mi limitai ad un enorme sorriso che andava dalle labbra agli occhi.
Cercai di ignorare gli sguardi e i commenti delle altre che non erano scelte e mi feci avanti verso l’androne, raggiungendo le poche altre che invece erano state fortunate come me.
Le guardai con attenzione, ora rappresentavano le mie avversarie ma mi concentrai soprattutto sull’uomo che mi aveva scelto e la donna che stava accanto a lui.
Erano loro quelli importanti di cui tenere conto.


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Guisgard 26-06-2018 23.36.17

Era imbacuccato dalla testa ai piedi e la tesa del suo morbido capello di feltro gli copriva la parte alta del viso.
Il bavero della giacca era alto, a racchiudergli la faccia, con due occhiali scuri a celarne l'espressione ed i tratti.
L'unica cosa visibile era la punta del suo naso, di un rosa lucidissimo.
Stava immobile sulla soglia, a guardare tutti loro.
“Chi” disse stupito il padre di Altea “è lei?”
“Vecchio mio...” l'uomo imbacuccato.
“Iasefol, sei proprio tu!” Il padre di lei riconoscendo la voce del nuovo arrivato.
“Per favore, potrei avere una stanza in cui riposare” Iasefol “e qualcosa da mangiare?”
“Certamente...” annuì il padre di Altea, che poi presentò lei e Gerard al nuovo arrivato.
“Molto lieto.” Disse Iasefol con una certa indifferenza.
Sembrava avere molta fretta, anche se non si sapeva per fare cosa.



Gwen e Set fecero entrare le poche ragazze scelte nell'androne, mentre nel cortile gli uomini della sicurezza facevano quasi fatica a mandare via le altre deluse.
“Ora elencheremo cosa sanno fare” disse Set a Gwen indicando lo schedario che aveva in mano “e qui di lato ne faremo una rapida descrizione fisica di ciascuna di loro.”
Cominciò così a chiedere alle ragazze, annotandone non solo le capacità artistiche, ma anche le caratteristiche fisiche.
“Tu?” Chiese infine a Dacey. “In cosa consiste il tuo numero?” Mentre riportava sul foglio la sua descrizione fisica.

Dacey Starklan 26-06-2018 23.40.39

Tu.
Ancora .
Alzai lo sguardo incontrando quello molto concentrato dell’uomo.

“ Mi chiamo Dacey.”

Dissi subito sperando che ora potessi essere chiamata con il mio nome.

“ Canto e ballo. So anche suonare se serve.”

Con una punta di orgoglio nel parlare delle mie doti artistiche.


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Lady Gwen 26-06-2018 23.44.33

Seguii le indicazioni e i gesti di Set annuendo.
Iniziò a segnare il profilo di ciascuna ed io mi sentii sollevata nel sapere che c'era lui ad aiutarmi e a fare il lavoro più lungo.
Poi si rivolse alla ragazza, che si chiamava Dacey e lei disse che sapeva cantare e ballare, anche suonare.
"Beh, al momento ci interessa soprattutto il numero che ci mostrerai oggi" le dissi a quel punto.

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Guisgard 26-06-2018 23.50.52

Set annotò velocemente le cose dette da Dacey, in ultimo anche il suo nome.
“Perfetto...” disse, chiudendo lo schedario “... ora voi seguirete la signorina Gwen” indicandola accanto a sé “che vi porterà nello studio 29.” Con un cenno del capo.

Intanto dagli altoparlanti del castello si udivano alcune voci.
Era cominciata l'intervista di Phoemnisk.
Se quella del giornalista era banale, vuota e scontata, la voce del geniale artista appariva invece perfettamente modulata, chiara e netta, sebbene con tonalità mai invadenti, calda ed avvolgente, in cui ogni parola era scandita limpidamente.


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