Camelot, la patria della cavalleria

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Guisgard 01-03-2019 22.35.50

Fu uno spettacolo meraviglioso.
Una visione di pagana bellezza, di calore dei sensi, di desideri rubati e fantasie perdute.
Con naturalezza e senza il minimo imbarazzo Altea si tolse il costume, scoprendo alla luce del Sole ed allo sguardo di Ardea tutto il suo sinuoso corpo.
Snella come una gatta selvatica, alta e longilinea, senza titubanza mostrava le lunghe gambe, i sodi glutei, i seni rosati ed il suo invitante sesso.
Come una dea dell'amore e dei sensi, della passione e della bellezza, si sdraiò davanti al giovane pittore, con elegante malizia.
Aveva gli occhi di lui addosso e li sentiva tutti, in ogni tratto del suo corpo.
“Posso dirle” disse sorridendo Ardea “che è bellissima senza correre il rischio di sembrarle imbarazzato, signora?” Tra il divertito ed il soggiogato da ciò che vedeva davanti a lui.

Lady Gwen 01-03-2019 22.37.55

Sorrisi.
"Ci sono talmente tanti modi per far passare un omicidio per suicidio. Parliamo di un criminale che riesce a cambiare faccia con la stessa facilità con cui si beve un bicchier d'acqua, quanto ci mette ad imbastire una sceneggiata simile?"

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Altea 01-03-2019 22.40.19

Lo osservavo sensual ente.. "Finalmente.. Ti sei lasciato andare. Certo che puoi dirmelo. E io posso dire mi hanno conquistato i tuoi occhi perché sono vispi, parlano da sé... Sono sensuali".

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Guisgard 01-03-2019 22.48.39

Elv restò a pensare dopo quelle parole di Gwen.
“Bisognerebbe capire” disse poi “o meglio scoprire le modalità precise che hanno portato Oxsien alla morte... quindi se il tuo ragionamento è giusto, anche Mizzar sarebbe in pericolo, giusto?” Fissandola.

Guisgard 01-03-2019 22.48.48

“Se le sembrano belli i miei occhi” disse il pittore dallo sguardo azzurro ad Altea “è perchè in essi si riflette ciò io che sto guardando ora...” fissandola tutta, senza paura di sembrare inopportuno.
Allora si avvicinò al tavolino e prese il vasetto di crema solare, per poi andare verso di lei sulla sdraio.
“Posso chiederle” con tutta la luce che i suoi bei tratti ed i suoi modi gentili emanavano “di spalmarsi sulla pelle questa crema? Per far risaltare il suo corpo e dargli i riflessi oleati per renderla simile a come gli uomini del passato si aspettavano di vedere una dea...”

Lady Gwen 01-03-2019 22.51.51

Vidi che rimaneva a pensare.
"Già, probabilmente Mizzar è ancora lì prigioniero e invece il falso Mizzar, cioè Fantamas, è libero di girare e agire indisturbato" aggiunsi poi.

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Altea 01-03-2019 22.57.52

Un improvviso desiderio mi pervase.. Il fatto non capivo la sua vera indole.. "Spalmala tu.. Tanto da rendere il mio corpo brillante come ti serve" non distogliendo lo sguardo dal suo.

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Destresya 01-03-2019 23.07.10

Poteva essere un animale, più che un uomo.
Cosi, cercando di fare il minimo rumore possibile, mi avvicinai alla finestrella per guardare fuori e capire che cosa fosse.

Guisgard 01-03-2019 23.07.40

“Eh, audace ipotesi.” Disse divertito Elv a Gwen. “Beh, mi stai facendo avere voglia di saperne di più. Quasi quasi sarei tentato di rinviare la nostra vacanza, sai?” Ridendo. “Chissà, hai un naturale talento per i misteri, o forse sei solo una bella visionaria.” Facendole l'occhiolino.

Guisgard 01-03-2019 23.08.11

Quella risposta di Altea stupì non poco il giovane pittore.
Lo si vedeva da come i suoi occhi, alle parole di lei,l'avevano fissata.
Con più intensità e desiderio di quanto non avessero trasmesso fino a quel momento.
“Certo...” disse sorridendo ad Altea.
Allora si inginocchiò davanti alla sdraio e versò in una mano la crema dal vasetto.
Cominciò così a spalmarla prima sui piedi, poi risalendo alle caviglie, fino ai ginocchi e poi alle cosce.
Evitò in quel momento la zona intima, arrivando a versare altra crema sulla pancia di lei e poi sui fianchi.
Allora passò alle braccia, alle spalle, sempre con delicatezza, garbo, quasi toccasse un'opera d'arte.
Poi iniziò a spalmarla sui seni.
Prima su uno e poi sull'altro.
A piene mani, con entrambe, spalmava quella crema fin sui capezzoli, guardandola negli occhi.
Era bellissimo toccare ed ungere quei seni, far scivolare quei capezzoli tra le dita e non staccando mai il suo sguardo dagli occhi di lei.


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